roglic_cyclingtime

di Ettore Ferrari

Era nell’aria, dopo la rovinosa e, per certi versi, incredibile caduta nella 16esima tappa poco prima della linea del traguardo: la Jumbo-Visma a comunicato il ritiro di Primoz Roglic. Il vincitore delle ultime tre edizioni del Giro di Spagna non prenderà il via della 17esima frazione.

2022 da dimenticare – Pur avendo vinto due corse a tappe blasonate come la Parigi-Nizza (con il contributo determinante di Wout Van Aert) e il Critérium du Dauphiné (qui è stato Jonas Vingegaard a dargli manforte), quest’anno si avvia a concludersi malamente per il campione sloveno che è stato costretto al ritiro sia al Tour, sia alla Vuelta. In Francia, la scivolata nella tappa del pavé gli ha provocato lo schiacciamento di due vertebre, e il ritiro, pur non da subito, è stato inevitabile. La Grande Boucle rimane una chimera nel corposo palmarès di Roglic, che due anni fa ha visto svanire il sogno giallo proprio a 24 ore da Parigi, travolto dall’uragano Pogacar, che lo ha annichilito nella cronometro di La Planche des Belles Filles. Poi, i ritiri nel 2021 e nel 2022, sempre per i postumi di cadute. Nella 16esima tappa della Vuelta – dopo aver staccato Evenepoel e tutti gli altri big con un’azione pregevole – ha rovinato tutto cadendo malamente in volata, quando Mads Pedersen si era già involato per il successo.

La striscia vincente alla Vuelta si arresta dopo 3 vittorie consecutive – Nonostante lo stop dopo il Tour, Roglic ha fatto di tutto per presentarsi nella corsa che più gli ha dato lustro. Tre vittorie consecutive in altrettante partecipazioni (2019, 2020 e 2021), impresa riuscita in passato solo a Toni Rominger, con un posto nella storia della corsa iberica. L’inizio è stato travolgente, con il successo nella cronometro a squadre, la maglia rossa che premiava i suoi scudieri, prima Gesink, poi Teunissen ed Edoardo Affini, prima del suo acuto nella quarta tappa (con la 37esima maglia roja in carriera). Il classe 1989 sembrava lanciato verso un nuovo trionfo, poi è arrivato Remco Evenepoel, ma nell’ultima settimana lo sloveno stava rimontando, fino a portarsi a 1’26” dal belga dopo la tappa con arrivo a Tomares. L’asfalto della cittadina andalusa ha cancellato la speranza del poker per eguagliare Roberto Heras, l’unico a vincere per quattro volte la Vuelta. Tante, troppe le cadute di Roglic che, ricordiamolo, si è avvicinato al ciclismo in tarda età (praticava salto con gli sci), addirittura a 22 anni.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.