di Ettore Ferrari
Mathieu Van der Poel s’inventa un numero dei suoi e al termine della salita del Poggio stronca Pogacar, Ganna e Van Aert e si tuffa verso Sanremo, dove, al termine di una discesa perfetta, giunge in solitudine a conquistare la classicissima di primavera, ennesima dimostrazione di gran classe di un fenomeno assoluto!
Imprevedibile, affascinante, sempre uguale al suo cliché la Classicissima di primavera n. 114 parte per la prima volta da Abbiategrasso per giungere a Sanremo dopo i soliti 294 km. È la prima Monumento dell’anno, e pur essendo da sempre considerata, tra le grandi corse, quella con il percorso più facile, è sicuramente, se non la più difficile, una delle più difficili da vincere.
Brivido per Pogacar – Il fuoriclasse sloveno, favorito n. 1 e plurivittorioso 2023 con ben 9 successi, finisce per terra nell’avvicinamento al km 0. Niente di preoccupante. Via alle 10,17 e poco dopo si forma la fuga: Alexandr Riabushenko (Astana Qazaqstan Team), Mirco Maestri e Samuele Rivi (EOLO-Kometa), Samuele Zoccarato e Alessandro Tonelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Negasi Haylu Abreha (Q36.5 Pro Cycling Team), Alexandre Balmer e Jan Maas (Team Jayco AlUla), e Aloïs Charrin (Tudor Pro Cycling Team). Non registriamo nulla degno di nota (a parte una caduta in cui è rimasto coinvolto anche Alaphilippe, vincitore nel 2019, 2° nel ’20 e 3° nel ’17) e si arriva fino ai -100 con il plotoncino dei nove uomini al comando sempre con un vantaggio mai salito oltre i 3’.
Velocità sostenuta, ma senza emozioni – Il margine dei battistrada scende a 2’ (-83). Una veloce marcia d’avvicinamento verso la fase cruciale, rappresentata da Cipressa e Poggio; I Capi non fanno male da decenni. Il primo a cedere è Charrin (-53). Ai -50 il gruppo bracca ormai gli attaccanti, che hanno solamente sessanta secondi di vantaggio.
Pillola statistica – Tadej Pogacar nella sua ancor breve carriera (ha 24 anni e mezzo) va a caccia oggi di un’impresa rilevante, che manca da 31 anni: vincere la Sanremo dopo il Lombardia a cavallo di due stagioni agonistiche. L’ultimo a riuscirci fu Sean Kelly, mitico cacciatore di classiche degli anni Ottanta e primi Novanta che, dopo aver sfiorato la doppietta (Lombardia ’83 e 2° dietro Moser alla Sanremo ’84), firmò le due classicissime italiane per ben due volte: Lombardia ’85-Sanremo ’86 e Lombardia ’91-Sanremo ’92.
Le cadute unici sussulti – A 34 km dal termine finiscono a terra in quattro, tra i quali il velocista Sam Bennett. Davanti restano in cinque e vengono ripresi proprio poco prima dell’inizio della Cipressa ai -27,5.
UAE sugli scudi sulla Cipressa – Inizia la salita di Costa Rainera (pendenza media 4,9% – max 9%), che misura 5.650 metri ed è subito la UAE a fare il forcing con Diego Ulissi. Pogacar è davanti in posizione di sparo, ma non succede nulla. In discesa, davanti c’è Van der Poel con il coèquipier Kragh Andersen, ma è solo una prova…
Il Poggio chiama i giganti – Terminata la discesa, il gruppo si lancia a tutta verso il gran finale. Prova il campione di Germania Nils Politt (-15,8), ma si spegne immediatamente. Inizia il Poggio! Mancano 9,2 al termine ed è la Bahrain-Victorious a scandire il tempo dinnanzi al gruppo. Sale la tensione ed ecco la progressione di Tim Wellens con Pogacar a ruota (-7,8). Il belga lavora per il fuoriclasse sloveno che non fa attendere la sua sparata (-6,8). Era il più atteso e il dominatore della recente Paris-Nice è là davanti. Il gruppo si spezza, con lui ci sono Mathieu Van der Poel, un sontuoso Filippo Ganna e Wout Van Aert, un po’ in affanno.
Quattro gladiatori sopra Sanremo, poi il capolavoro di Van der Poel – Pogacar insiste, VDP, Ganna e Van Aert lo seguono, poi a nemmeno cento metri dalla cima del Poggio ecco che van der Poel piazza una botta micidiale. Un attacco pazzesco ed è solo! Appena 3” il divario con gli altri tre prima di tuffarsi nella discesa. Una picchiata che affronta da specialista riuscendo a guadagnare terreno sui diretti avversari, fra i quali il più generoso è Van Aert. Il campione del mondo di ciclocross arriva in fondo alla discesa con un margine di sei/sette secondi e aumenta ancora il vantaggio volando a conquistare la sua prima Sanremo, 61 anni dopo il guizzo di nonno Raymond Poulidor e 38 anni dopo l’ultimo acuto orange (Hennie Kuiper). A 15” Filippo Ganna, con una volata lunghissima, stronca Van Aert e Pogacar! Chapeau al recordman dell’ora, cui si aprono, finalmente, altri orizzonti. Soren Kragh Andersen completa la giornata perfetta dell’Alpecin-Deceuninck superando Mads Andersen nella volata del secondo gruppetto inseguitore, nel quale troviamo tre vincitori della classicissima: Matej Mohoric (8°), Jasper Stuyven (10°) e Julian Alaphilippe (11°).
Podio imperiale: la felicità di Mathieu, la consapevolezza di Filippo, la frustrazione di Wout – Un podio di giganti, non solo per la fisicità, ma soprattutto per la classe e il curriculum dei tre campioni. Diverse, ovviamente, le sensazioni.