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di Ettore Ferrari

Alexsandr Vlasov conquista con pieno merito la tappa regina della 73esima Volta a la Comunitat Valenciana e si prende pure il primato, detronizzando Remco Evenepoel, apparso in affanno sulla durissima ascesa finale.

Cronaca – Via da Alicante per la terza tappa della corsa a tappe spagnola, quella che verosimilmente definirà la classifica finale, visto che le ultime due giornate non presentano grosse difficoltà. Gara caratterizzata da una fuga di 11 unità su un percorso molto esigente: ben 6 salite classificate come gpm, con l’ultima di prima categoria. Dopo il netto successo di Evenepoel nella tappa inaugurale e l’altrettanto netta vittoria in volata ieri di Fabio Jakobsen, la Quick-Step è pronta a calare il tris proprio con il prode Remco. Il drappello al comando si sfalda man mano che si succedono le salite e prima dell’ascesa conclusiva davanti restano solo Jan Tratnik e Attila Valter, leggermente staccato.

Tratnik resiste, ma i big lo braccano e lo riprendono – Il roccioso alfiere della Bahrain-Victorious approccia la salita che porta ai 1.188 metri dell’Alto de las Antenas del Maigmo Tibi con un margine di 2′ sul gruppo maglia gialla. Sono 9,9 km con pendenza media del 7,5%, ma gli ultimi cinque sono veramente durissimi con un tratto di due chilometri sterrato. La Movistar in testa a tirare, poi rilevata dalla formazione del leader della Generale e il distacco si dimezza proprio in vista degli ultimi km.

Valverde accende la miccia – A scatenare la bagarre è un “giovane” rampante: Alejandro Valverde! Il murciano parte forte a meno di 5 km dalla conclusione. Le pendenze diventano importanti (questa la sequenza delle pendenze degli ultimi 5000 metri: 9,8%, 12,4%, 7,7%, 9,1%, 12,6%). Il campione del mondo 2018 mette nel proprio mirino il battistrada, intanto quello che rimane del gruppo rientra su di lui.

Lo sterrato mette le ali ai piedi di Vlasov, in affanno Evenepoel – Il tratto sterrato inizia ai -3 e Tratnik è ormai vicinissimo, mentre Valter è già stato ripreso. Finisce l’avventura del 32enne sloveno (-2,8) e parte in progressione un altro veterano: Jakob Fuglsang (classe 1985). Il danese mette tutti in fila. Evenepoel, leggermente indietro, prende la prua, ma dura un attimo in quanto parte deciso il longilineo Alexsandr Vlasov (-1,6). Il russo, 3° sabato scorso in una prova della Challenge Maiorca e 2° nella prima tappa, esce alla grande dal polverone del sentiero sterrato e guadagna terreno. Dietro, Evenepoel perde terreno. Vlasov termina lo sterrato (circa 2 km) e inizia gli ultimi terribili 1000 metri con pendenze che sfiorano il 13%. Un autentico muro che esalta le doti di questo passista-scalatore che quest’anno è passato dalla Astana alla Bora-hansgrohe per il definitivo salto di qualità.

La scena è tutta per Vlasov – Il 25enne di Vyborg (che nel proprio carniere vanta il Giro d’Italia Under-23 2018), l’anno scorso 4° al Giro d’Italia, chiude con un vantaggio di 14″ su Carlos Rodriguez (promettente talento Ineos), 21″ su Mas (cui manca sempre il guizzo vincente), 29″ su Pello Bilbao e Valverde, 32″ su Fuglsang e 35″ su un Giulio Ciccone in crescita. E Remco? Il belga finisce alle spalle dell’abruzzese con un ritardo di 41″. La nuova maglia gialla è Vlasov, 2° Evenepoel a 32″ 3° Carlos Rodriguez a 36″, 4° Mas a 50″, 5° Valverde a 1’02”; Ciccone è 7° a 2’00”.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.