pogacar_cyclingtime

di Ettore Ferrari

La crisi che non t’aspetti, il crollo netto, verticale di Egan Bernal, ultimo vincitore del Tour, che esce clamorosamente dalle zone alte della Generale. Per contro, ennesima prova di forza della maglia gialla Roglic e della sua formidabile formazione, e del talento cristallino di Tadej Pogacar, al secondo successo in questa Grande Boucle.

Cronaca – Prima del secondo giorno di riposo, il Tour propone la quindicesima tappa, arrivo in salita sul Massiccio del Jura. Sono 174,5 km, da Lione ai 1.501 metri del Grand Colombier (H.C.). Gli ultimi 100 km sono gli stessi della tappa al Tour de l’Ain dello scorso 9 agosto con acuto di Roglic, con 4″ su Bernal e 6″ su Quintana. I superstiti della fuga sono Michael Gogl e Pierre Rolland, che approcciano insieme la salita conclusiva. Il loro margine, però, è inferiore ai 2′. Il gruppo arriva a gran velocità ai piedi del Gran Colombier, ed è la Jumbo-Visma quasi in parata ad aggredire la strada che si erge davanti le ruote.

Van Aert sontuoso – Il fuoriclasse fiammingo in testa con un’andatura che frantuma letteralmente il gruppo. Alle spalle dell’ex 3 volte campione del mondo di ciclocross, George Bennett, Tom Dumoulin, Roglic e Sepp Kuss. Ai -15,4 Rolland molla Gogl, ma il ritmo imposto alle sue spalle da WVA è infernale.

Crisi di Bernal e Quintana! – Proprio nel momento in cui Van Aert riporta il gruppo su Rolland, nelle ultime posizioni annaspano Nairo Quintana ed Egan Bernal! Mancano ancora 12,9 km al termine, un’enormità. Il vincitore del Tour 2019 è affiancato da Kwiatkowski e Castroviejo, ma non riesce ad andare. Con loro c’è anche Quintana. Sempre Van Aert a scandire il tempo i testa al gruppo, che perde pezzi metro dopo metro. Bernal è in crisi profonda, scuote la testa sconsolato, e il distacco aumenta! Svaniscono per lui i sogni di lottare per il bis.

Scattino di Adam Yates – Ai -8,8 Van Aert conclude il suo lavoro lasciando Bennett in testa al trenino giallo della Jumbo-Visma. Adam Yates prova a rompere il monologo dello squadrone neerlandese con un allungo a 7,1 km dal traguardo. Dumoulin non si scompone e lo riprende ai -5,8. Ultimi chilometri con il vincitore del Giro 2017 a condurre. Sono solo in dodici e tre sono della squadra della maglia gialla: Dumoulin, Roglic, Kuss, Porte, Pogacar, Lopez, Bilbao, Uran, Landa, Yates, Mas e Valverde.

Pogacar più veloce di tutti – Dumoulin conduce fino all’ultimo chilometro, poi scatta Roglic (600 m), ma un ottimo Porte e Pogacar gli sono addosso, anche il fido Kuss, che va in testa per tirare la volata. Richie Porte prova ad attaccare, rispondono solo Roglic e Pogacar, che con la freschezza dei suoi quasi 22 anni passa a condurre e vince proprio davanti al connazionale. Terzo Porte a 5″; quindi Lopez a 8″; Mas, Kuss, Landa e Yates a 15″; Uran a 18″; l’inossidabile Valverde a chiudere la top-ten a 24″. Quintana a 3’50”, Bernal a 7’20”!

Slovenia sempre più dominante – Grazie all’abbuono (10″), Pogacar rosicchia 4″ a Roglic (che ne prende 6″). Adesso il vincitore dell’ultima Vuelta vanta 40″ su Pogacar (sempre più maglia bianca di miglior giovane), 1’34” sul regolare Uran, 1’45” su Miguel Angel Lopez e 2’03” su Yates. Bernal scivola al 13° posto a 8’25”.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.