ulissi_cyclingtime

di Giuseppe Girolamo

Dopo i successi al Tour de Luxembourg lo attendavamo al Mondiale. La prova di Imola, però, lo ha respinto in maniera inesorabile. Diego Ulissi al Giro d’Italia cercava conferme e riscatto e queste sono arrivare nella seconda tappa con arrivo ad Agrigento.

La cronaca – Sei gli uomini ad animare la gara. Il sestetto prende il comando sin dai primi chilometri di corsa, accumulando un vantaggio massimo di quasi 5′ a metà tappa. Il gruppo reagisce e il vantaggio dei battistrada diminuisce chilometro dopo chilometro sino a venire annullato a 10 km dal traguardo. Inizia un’altra corsa. Iniziano le scaramucce. La salita verso Agrigento rappresenta il punto cruciale: poco più di tre chilometri con pendenze impegnative. Nello stesso traguardo nel 1994 Luc Leblanc si laureò campione del mondo.

Finale – Il primo ad accendere la miccia è Luca Wackermann. Sul portacolori della Vini Zabù Brado KTM si riportano Mikkel Frolich Honorè, Peter Sagan e Ulissi. Si stacca Wackermann, mentre Honorè cerca lo strappo risolutore. Troppo ghiotta l’occasione per Sagan e Ulissi. Lo slovacco e il portacolori della UAE Emirates rimontato il danese. Ulissi è quello più pimpante: passa sulla sinistra lungo le transenne e vince di giustezza. Settimo sigillo al Giro. Nell’ordine chiudono Sagan e Honorè. Il gruppo giunge a 5″ regolato da Michel Matthews.

Di Giuseppe Girolamo

Sono siciliano, anche se sono nato (per puro caso) a Torino il 28 giugno 1973. Perchè scrivo di ciclismo? Perchè da corridore ero troppo scarso! Addetto stampa e organizzatore di eventi sportivi e culturali. Per info: giuseppegirolamo@gmail.com