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di Ettore Ferrari

La 106esima edizione del Giro d’Italia viene consegnata agli annali con il quarto distacco più esiguo di sempre tra il vincitore e il secondo classificato. Dopo la strepitosa impresa di Primoz Roglic sulla terribile ascesa di Monte Lussari, che ha permesso allo sloveno di recuperare il gap di 26” che rendeva a Geraint Thomas e di chiudere con 14” di vantaggio sul vincitore del Tour 2018.

Magni rimane il vincitore più vecchio e il detentore del vantaggio più risicato – Thomas aveva un primato straordinario a portata di mano: diventare il vincitore più vecchio del Giro d’Italia con i suoi 37 anni! Ma l’esplosività di Roglic sulle arcigne rampe della cronoscalata del penultimo giorno gli hanno negato successo e record. Così, resta Fiorenzo Magni il vincitore più anziano della massima corsa a tappe italiana con i suoi 34 anni e 180 giorni (esattamente 34 anni e mezzo) nel suo terzo trionfo rosa nel 1955. Magni rimane pure il vincitore con il minimo scarto, 11” su Ezio Cecchi nel 1948. A seguire il quinto trionfo di Eddy Merckx (1974) con 12” su G.B. Baronchelli e ancora Magni (1955) con 13” sul campionissimo Fausto Coppi, grazie al blitz nella Trento-San Pellegrino del penultimo giorno che capovolge la classifica a scapito di un giovane Gastone Nencini. Ai piedi di questo ideale podio, da ieri troviamo Primoz Roglic con 14” su Geraint Thomas.

Sotto i 40” altre 8 edizioni: Scorrendo l’albo d’oro, troviamo la sorprendente vittoria del canadese Ryder Hesjedal (2012) che vince con appena 16” sul ben più quotato Joaquin “Purito” Rodriguez. Vantaggio esiguo – 19″ – anche per Nencini (1957) su Luison Bobet, e Felice Gimondi (1976) su Johan De Muynch. Sempre Nencini protagonista di vittoria o sconfitte con margine esiguo: nel 1960 il grande Jacques Anquetil vince il suo primo Giro con 28” sul toscano (che poi si rifarà vincendo il Tour de France). Sempre 28” Paolo Savoldelli su Gilberto Simoni (2005). Chiudiamo con Tom Dumoulin (2017) che nella cronometro finale sopravanza Nairo Quintana di 31”, Girardengo (1923) 37” su Brunero e Giovanni Battaglin (1981) con 38” su Tommy Prim. 

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.