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di Giuseppe Girolamo

L’Italia vola in finale nel quartetto. Sulla pista di Izu gli azzurri hanno sfoderato una prova superlativa lottando testa a testa con gli avversari diretti della Nuova Zelanda. Una partenza veloce per l’Italia in vantaggio sugli avversari. La Nuova Zelanda rinviene a metà gara e passa in vantaggio. Un finale al cardiopalma con l’Italia a rifarsi sotto.

L’ultimo giro – Gli ultimi 250 metri iniziano con la Nuova Zelanda in leggerissimo vantaggio, ma l’Italia riesce a uscire le unghia e sopravanzare gli avversari. Alla fine è record del mondo: 3’42″307 (media 64,749 km/h). Tempo mostruoso! Battuti per una inezia i neozelandese.

E’ finale contro la la Danimarca, vincitrice dell’altra semifinale contro la Gran Bretagna. Una semifinale conclusa anticipatamente a causa di una caduta avvenuta nel finale. La Danimarca stava dominando la prova. I britannici erano quasi doppiati. Un componente del quartetto britannico si era staccato dai propri compagni e procedeva a bassa andatura, quando è stato tamponato dal primo vagoncino del treno danese. I due finivano a terra. Una caduta rovinosa a quasi 70 km/h, ma apparentemente senza grandi conseguenze fisiche per i ciclisti coinvolti. La prova veniva sospesa, in attesa della decisione della giuria. Alla fine si decideva di dare la vittoria alla Danimarca. I britannici erano quasi stati doppiati e il regolamento in questo caso sancisce la vittoria della formazione in vantaggio.

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Di Giuseppe Girolamo

Sono siciliano, anche se sono nato (per puro caso) a Torino il 28 giugno 1973. Perchè scrivo di ciclismo? Perchè da corridore ero troppo scarso! Addetto stampa e organizzatore di eventi sportivi e culturali. Per info: giuseppegirolamo@gmail.com