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di Ettore Ferrari

Netta e chiara dimostrazione di forza di Tadej Pogacar nella terza tappa dell’UAE Tour. Già leader della corsa emiratina, il talento sloveno, vincitore dell’ultimo Tour de France, ha fatto sfogare Adam Yates, per poi batterlo agevolmente con una volata lunga. Grazie a questo successo, Pogacar ha consolidato la leadership.

Cronaca – Nella brevissima esistenza della corsa a tappe degli Emirati Arabi, la salita di Jebel Hafeet è il punto cruciale dell’intera gara. Partenza da Al Ain con Tadej Pogacar in maglia rossa di leader della Generale con 5″ su Joao Almeida (rivelazione dello scorso Giro d’Italia condotto per due settimane in maglia rosa). La fuga di giornata vede protagonisti Thomas De Gendt (un attaccante per vocazione) e Tony Gallopin. Dietro, le squadre si preparano per l’ascesa finale.

Froome ancora non c’è – L’erta conclusiva misura 10,8 km con una pendenza media del 6,6% (max 11%) e non appena la strada si drizza sui pedali il primo a perdere contatto è De Gendt. Gallopin si arrende ai -8,3 dall’arrivo. Grande lavoro dell’UAE del leader Pogacar. Il gruppo procede ad andatura elevata e inizia a frantumarsi. Primo nome importante a mollare è Alexej Lutsenko. Anche il veterano Alejandro Valverde (che qui vinse nel 2018 e nel ’19 ) non tiene le ruote. Si stacca Chris Froome, ancora lontano da una condizione accettabile. Il britannico, nonostante gli intensi allenamenti invernali, non riesce proprio a recuperare dopo il terribile incidente del giugno 2019 al Delfinato. La Ineos prende il posto della UAE in testa a quello che resta del gruppo. Prima Ivan Ramiro Sosa (recente vincitore del Tour de La Provence), poi Dani Martinez a menare per il proprio capitano Adam Yates, vincitore della scorsa edizione e 5° in classifica a 39″. Tiene Nibali.

Yates attacca, ma Pogacar è sempre icncollato alla sua ruota – Allunga Sepp Kuss (prezioso luogotenente di Roglic, assente in questa corsa) e rispondono solo Adam Yates e Pogacar. Ai -4,4 accelera Pogacar e solo Yates resiste. I due se ne vanno. Primo tentativo di Yates, poi un secondo affondo ai -3,7, ancora uno scatto ai -2,6: Pogacar è sempre là. Le posizioni al vertice non cambiano più con Yates sempre generoso al comando. A 350 metri dal traguardo, parte secco Pogacar, che dribbla le curve in scioltezza contenendo il tentativo di replica del britannico costretto a chiudere secondo. Per Pogacar è una chiara dimostrazione di superiorità. I grandi obiettivi stagionali sono ancora lontani, ma intanto c’è da onorare la corsa degli sponsor e lui lo fa alla sua maniera: vincendo. A 48″ Sergio Higuita regola il drappello dei primi inseguitori comprendente Emanuel Buchmann, Harm Vanhoucke e Joao Almeida. Grazie anche ai 10″ di abbuono, Tadej Pogacar aumenta il proprio vantaggio in classifica distanziando di 43″ Adam Yates e di 1’03” Joao Almeida.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.