La 19esima tappa del Giro d’Italia prevedeva la partenza da Morbegno e l’arrivo ad Asti, o almeno così doveva essere. A Morbegno la pioggia ha accolto i ciclisti sul palco presentazioni. Protocollo rispettato con tutti i partecipanti rimasti in gara a ricevere l’applauso caloroso del numeroso pubblico, assiepati lungo le transenne nonostante la pioggia. Il tifo del ciclismo e sempre encomiabile!

Tutto secondo programma: il gruppo si mette in modo da Morbegno, ma dopo un paio di chilometri si decide per la neutralizzazione della prima parte di gara. Nuovo via da Abbiategrasso a poco più di 120 da Asti. Quella che era la frazione più lunga di questa edizione diventa motivo di discussioni. In molti tra addetti ai lavori, giornalisti e soprattutto tifosi, tutti a chiedersi del perchè della neutralizzazione. La pioggia non può essere una giustificazione e il freddo (a Morbegno c’erano circa 10°) neanche. Nessuno riesce a trovare una motivazione valida.

Delusione – Nel mio viaggio in macchina da Morbegno ad Asti ho avuto modo di incrociare molte persone, a bordo strada ad aspettare il passaggio dei ciclisti. La loro attesa, però risulterà vana. La delusione traspare negli occhi dei bambini e nelle parole dei tifosi. “Il ciclismo è fatto da uomini duri, non da pappamolla“, mi dice uno. “La pioggia non ha mai fatto male a nessuno e le temperature non sono così basse“, gli fa eco un altro spettatore. “Il ciclismo si corre in strada, all’aperto. La pioggia è da mettere in conto“, interviene un altro spettatore un pò più anziano degli altri. Delusione, dunque, per una decisione azzardata da parte dei ciclisti.

Attendo di conoscere le reali motivazioni dell’accorciamento della tappa. Qualsiasi esse siano non posso non riportare quelli che sono i commenti indignati dei tifosi. Lo spettacolo dello Stelvio aveva riconciliato il pubblico col ciclismo. Sulla Cima Coppi si era ritornati ad assaporare la vera essenza di questo sport. I ciclisti nella 19esima tappa hanno rovinato tutto. Una sconfitta!

Di Giuseppe Girolamo

Sono siciliano, anche se sono nato (per puro caso) a Torino il 28 giugno 1973. Perchè scrivo di ciclismo? Perchè da corridore ero troppo scarso! Addetto stampa e organizzatore di eventi sportivi e culturali. Per info: giuseppegirolamo@gmail.com