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di Ettor Ferrari

Lennard Kamna si impone in cima al rifugio Sapienza sull’Etna battendo nella volata a due Juan Pedro Lopez, che conquista la maglia rosa. Tutto sommato deludente la lotta tra i big, con Dumoulin e Nibali staccati.

Si riparte dalla Sicilia – Dopo la tre giorni ungherese, la carovana rosa rientra in patria e riparte da Avola in direzione del primo arrivo in salita di questa 105esima edizione del Giro. Da Avola al vulcano più alto d’Europa sono 172 km. Una fuga di quattordici unità caratterizza la frazione in vista dell’atteso finale. Il primo a muoversi tra i fuggitivi e Stefano Oldani, compagno di squadra della maglia rosa Mathieu Van der Poel, prima ancora che inizi l’ascesa finale. Dietro, il gruppo non mostra intenzioni bellicose e lascia fare. Ai -30 il ritardo sfiora i 7′, risulta evidente che, se non tutti, almeno qualcuno degli attaccanti porterà a termine il tentativo.

Lopez riprende e stacca Oldani – Interessante l’attacco di Oldani, ma poi emerge la migliore attitudine alla salita dell’iberico Juan Pedro Lopez, che lo raggiunge e lo lascia sul posto a una decina di chilometri dal traguardo. L’unica formazione che vivacizza la corsa è la Ineos Grenadier con Sivakov e Castroviejo che alzano il ritmo. Il primo nome illustre a mollare è Tom Dumoulin: il tulipano dice subito addio alle velleità di vittoria in questo Giro d’Italia, scivolando indietro di parecchi minuti (giungerà al traguardo con oltre 9′ di ritardo!). La selezione è più in coda al gruppo, e anche Vincenzo Nibali molla.

A Kamna la tappa, a Lopez la maglia – Nel finale torna sotto Kamna, che rientra su Lopez a 2,5 km dal termine. I due vanno d’accordo fin sul traguardo dove il miglior spunto veloce di Kamna ha la meglio su Lopez, che si consola con la maglia rosa. Terzo posto per l’esperto Rein Taaramae, poi alla spicciolata altri protagonisti di giornata fino al gruppo dei migliori, regolato da Richard Carapaz a 2’37”, nel quale figurano tra gli altri Bardet, Bilbao, Almeida, Landa, Valverde, Ciccone, Hindley, Porte, Kelderman, Sosa e un Simon Yates piuttosto abulico. Nibali perde 2’15” da Carapaz & co. Professionista dal 2020, Juan Pedro Lopez (classe 1997) non ha ancora vinto una corsa, ma oggi ottiene una soddisfazione non piccola conquistando uno dei simboli più iconici (la maglia rosa) del ciclismo.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.