di Ettore Ferrari
Avola – Il Giro di Sicilia torna dopo due anni per la sua 25esima edizione. Prima della partenza, abbiamo raccolto le impressioni di Enrico Gasparotto, da poco sceso dalla bicicletta dopo ben 16 stagioni da professionista (2005-20), condite da pochi, ma preziosi, successi fra i quali i più prestigiosi sono il Campionato italiano nel 2005 e ben 2 Amstel Gold Race (2012 e 2016), senza dimenticare piazzamenti importanti (3° alla Liegi 2012 e 5° al Lombardia 2013).
Come è stato il passaggio dall’agonismo al ruolo come “Regolatore in moto” presso lo staff di RCS Sport”? “Ma, alla fine è stato un passaggio soft, perché non sono stato impegnatissimo quest’anno. Sono con Rcs in moto alle corse, come oggi qua in Sicilia. Poi, nel tempo libero ho aiutato una squadra Continental. Comunque penso che sia il miglior modo per fare un primo step e poi fare qualcosa di diverso in futuro”.
Domanda scontata, qual è stata la vittoria più bella della tua carriera? “Beh è scontato anche rispondere, la seconda Amstel (2016 ndr) credo porta ricordi indelebili ed è stata sofferta in modo particolare visto quello che era successo nella nostra squadra (Wanty Groupe-Gobert ndr) per la morte di Antoine Demoitié. Quindi è proprio la vittoria che in assoluto ricordo sempre con grande emozione”.
Cosa pensi della riproposizione del Giro di Sicilia? “Penso che sia una gran bella cosa, in un periodo in cui organizzare eventi sportivi non è poi così scontato. Sembra facile, ma non lo è per niente, anzi è molto difficile e, alla fine, bisogna ringraziare gli sforzi di Rcs”.