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La rassegna iridata si è conclusa col successo del danese Mads Pedersen. Un argento con molto rammarico per l’Italia di Davide Cassani. Gli Azzurri hanno offerto una prova di squadra superlativa, ma questo non è bastato per salire sul gradino più alto del podio. Resta una prova corale perfetta; è mancata la ciliegina sulla torta. Peccato! Nel complesso quella inglese è stata una rassegna mondiale positiva per l’Italia, con le quattro medaglie portate a casa: l’oro di Tiberi e Battistella, l’argento di Martinelli e il bronzo di Ganna.

Pedersen 10 – Impossibile dare un voto diverso per un’impresa del genere. Coglie l’attimo giusto per attaccare sfruttando sia una gamba straordinaria ma anche l’indifferenza del gruppo che sottovaluta il giovane danese. Rischia di staccarsi sull’ultimo strappo quando Kung accelera ma non molla. Contro ogni pronostico, brucia Trentin allo sprint. E’ vero che non si arriva secondi al Fiandre per caso, ma nessuno se lo aspettava iridato. Il tempo ci dirà se è un “Freire” o un “Astarloa”. Sorpresa.

Trentin 9 – In una giornata da tregenda dove tutti crollano, si spengono, staccano l’interruttore, lui è l’unico dei favoriti della vigilia a mantenere fede alle promesse. Piomba sugli attaccanti con classe ed intelligenza tattica fuori dal comune per guadagnarsi l’occasione della vita. Che spreca in uno sprint dove, sulla carta, era il più forte. Ma dopo 260 chilometri tra saliscendi, freddo e pioggia, il finale non è mai scontato. Triste.

Dennis 9 – Una crono da impazzire dove infligge distacchi abissali a tutti e buoni 100 chilometri a tirare il gruppo nella prova in linea mettendosi a disposizione del suo capitano. Più cavallo che pazzo. Locomotiva.

Evenepoel 8,5 – Un fenomeno a 360°. Il più giovane medagliato in una rassegna iridata per quel che riguarda la categoria professionisti e già questo basterebbe per regalargli la copertina del Mondiale. La sua faccia delusa quando l’australiano taglia il traguardo della crono scalzandolo dalla prima posizione, dice tutta sul carattere e sulle ambizioni di Re Remco. Alieno.

Moscon 8 – In molti si chiedevano cosa ci facesse in Nazionale dopo i risultati non entusiasmanti della stagione. La risposta la da lui. Determinante.

Ganna 8 – C’erano grossi dubbi sulla sua tenuta su una distanza così elevata. Per uno che viene dalla pista gli interrogativi erano leciti. Però il buon Filippo ha dimostrato di esser ormai maturo per diventare un riferimento della disciplina ed il bronzo è il giusto premio, nonchè incentivo, per la sua crescita. Con Affini, abbiamo trovato un coppia di cronomen affidabili che ci darà soddisfazioni in una specialità orfana di Malori e dai fasti ormai troppo lontani per il nostro Paese. Maturo.

Sagan 6 – L’impressione, vedendolo arrivare al traguardo molto tranquillo dopo aver staccato il gruppo, è che avesse la gamba dei giorni migliori e tante cartucce da sparare. Resta con il colpo in canna ed è una grande colpa per un fuoriclasse come lui. Disinnescato.

Ackermann e Bennett 5 – Ci si aspettava molto da loro, però il percorso era effettivamente troppo duro per i velocisti. Incolpevoli.

Van der Poel 5 – Era riuscito a mettersi nelle condizioni ideali per annientare la concorrenza. La sua presenza nel gruppo che si è giocato titolo e medaglie, lasciava presagire una condizione scintillante. Invece è stato tradito da un fisico forse sin troppo stressato da prove assai differenti tra loro. Fino a poche settimane fa in MTB, oggi in una gara su strada dove il fondo è determinante. Si spegne la luce e rimanda i suoi sogni di gloria. Ci riproverà e si rifarà. Respinto.

Matthews 4,5 – Il più resistente tra i velocisti, non resiste, non si vede, non è protagonista. Anonimo.

Alaphilippe 4 – Eppur la volontà ce l’ha messa non lasciando nulla di intentato. Però la condizione non si può inventare e le fatiche del Tour, fisiche e mentali, continuano a farsi sentire. Questa era una prova che andava preparata nei minimi particolari, lui non ha potuto. Rimandato.

Roglic 4 – Vedi Alaphilippe sopra, modificando la parola “Tour” con quella “Vuelta”. Affaticato.

Nazionale belga 4 – La Nazionale faro di questa edizione del Mondiale, torna a casa con un misero ottavo posto di Van Avermaet (voto 5,5). Troppo poco quando al via presenti anche Gilbert, Evenepoel, Wellens, Lampaert, Naesen e Teuns. Provano a ricucire il buco con gli attaccanti, invano e senza alcun tipo di riscontro. Tornano a casa con una lezione che non dimenticheranno. Bastonati.

Lutsenko 3,5 – Dopo le ultime prestazioni, specie sulle strade italiane, prometteva fuoco e fiamme nello Yorkshire. Si ritira senza che nessuno si sia neanche accorto della sua presenza. Evanescente.

Nazionali italiane 9 – Un Mondiale straordinario! Oro con Tiberi nella crono Junior e con Battistella nella prova in linea Under 23, argento con Martinelli tra gli Junior in linea ed i già citati podi di Trentin e Ganna. Forse sono mancate un pò le donne (quinta la Longo Borghini), ma risultati da movimento in salute ed in crescita. Possiamo ben sperare per il futuro. Speranzosi.

Cassani 10 – Permettetemi…Da quando è CT della Nazionale, gli azzurri sono sempre la formazione meglio organizzata in corsa. Di gran lunga! Non ha a disposizione i Bartoli o i Bettini, i Pantani o i Gotti, i Cipollini o i Petacchi, ma riesce sempre a far brillare l’Italia del pedale dando la sensazione di un gruppo granitico ed affiatato. Meriterebbe tante lacrime, di gioia…Prima o poi ci riuscirà anche al Mondiale dopo i successi ai Campionati ed ai Giochi Europei. Stratega.

Di Andrea Argento

Ho una forte passione per lo sport, in tutte le sue sfaccettature. Il ciclismo mi è entrato nel cuore assistendo da piccolo alle imprese di Pantani. Il Pirata mi ha dato emozioni inimmaginabili!