majka-cyclingtime

di Ettore Ferrari

Con un’azione a lunga gittata, Rafal Majka torna al successo dopo 4 anni (ultima vittoria sempre alla Vuelta) facendo sua la 15esima tappa della Vuelta a Espana. Il polacco non risparmia sorrisi ben prima dell’ultimo chilometro, raggiante per la splendida azione solitaria portata a termine e inziata con Fabio Aru, poi naufragato. Poca bagarre tra i big della Generale, con il solo Adam Yates che guadagna una manciata di secondi su tutti gli altri. Mantiene la roja un sempre più sorprendente Odd Christian Eiking.

Quattro GPM – Oggi la Vuelta completa i 2/3 di gara con una frazione impegnativa che prevede ben 4 traguardi per gli scalatori e terreno per smuovere le acque della classifica. E invece, come spesso accade nelle storia dei GT degli ultimi anni e particolarmente in questa edizione della corsa iberica, i primi in classifica si disinteressano della vittoria di tappa, lasciando campo libero alla fuga, come sempre composta da numerosi corridori, tutti fuori classifica.

Aru ci prova, poi cede di schianto – La Navalmoral de la Mata-El Barraco (197,5) nelle intenzioni di Fabio Aru doveva essere la tappa in cui mettere, finalmente, il naso fuori dal gruppo. E il sardo (a una settimana dall’annunciato abbandono dall’attività agonistica) ci ha provato per poi mollare al cospetto di un Rafal Majka in grande spolvero. Aru, una volta perso il treno giusto, è stato prima riassorbito dal primo gruppo inseguitore, poi dal gruppo della roja, e quindi ha mollato definitivamente giungendo ad oltre 23′.

Ancora attendismo tra chi lotta per la maglia rossa – L’azione di Majka è andata in porto anche con il beneplacito del gruppo, ma il portacolori dell’UAE ha compiuto una vera impresa arrivando da solo sul traguardo di El Barraco. Non vinceva dal 2 settembre 2017 quando, sul traguardo di La Pandera, aveva conquistato la 14esima tappa sempre alla Vuelta. Steven Kruijswijk ha cercato invano di riportarsi sul fuggitivo, ma ha speso solo inutili energie che potevano essere impiegate a favore del leader della Jumbo-Visma (Roglic) in lotta per il successo finale. L’olandese ha chiuso in seconda posizione con 1’27” di ritardo, poi a 2’19” Chris Hamilton, altro reduce della fuga. In quarta posizione, Adam Yates a 2’42”, ha anticipato di 15″ gli altri pretendenti la vittoria finale. Alla vigilia del secondo giorno di riposo e prima di riprendere per l’ultima settimana, la classifica vede ancora svettare Odd Christian Eiking con 54″ su Giullaume Martin, 1’36” su Primoz Roglic, 2’11” su Enric Mas e 3’04” su Miguel Angel Lopez binomio Movistar, 3’35” su Jack Haig, e quindi la coppia Ineos formata da Egan Bernal a 4’21” e A.Yates a 4’34”.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.