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Si intitola “Tour de Force” ed è l’autobiografia di Mark Cavendish. In un estratto del libro si legge di Rod Ellingworth e del mancato rinnovo di contratto al termine della stagione 2020. Svestita la maglia della Bahrain McLaren, la carriera di Cavendish sembra così essere arrivata al capolinea. Poi arriva il contratto con la Deceuninck Quick Step e il record di vittorie al Tour de France.

Nel post gara della Gent-Wevelgem del 2020 Cavendish in lacrime annuncia la fine della propria carriera agonistica. Le proposte giunte da varie formazioni non interessano. “Ero arrivato a un bivio della mia carriera. Non volevo una squadra con cui correre, io volevo una sola squadra e questa era la Deceunick Quick Step; così incontrai Patrick Lefevere – si legge nel libro – Il grosso problema era il budget a disposizione: quello per il 2021 era già stato investito. Lefevere riponeva grande fiducia in me, ma se volevo far parte della squadra avevo bisogno di uno sponsor esterno. Alla fine arrivò la firma del contratto; decisi di correre senza stipendio, facendo leva sulla voglia di rivincita che avevo”.

Il resto è storia recente. Al Giro di Turchia arriva il primo successo stagionale. Le cinque vittorie prima del Tour de France non bastano comunque a garantirgli il posto in squadra. La Deceuninck Quick Step in un primo momento preferisce Sam Bennett. L’irlandese però non è al meglio della condizione, così per Cavendish si aprono le porte della Grande Boucle. La tanto attesa svolta è arrivata! Cavendish ritorna “Cannonball” e riscrive la storia del ciclismo: al Tour de France conquista quattro successi parziali e porta a trentaquattro i successi totali. Trentaquattro come quelli di Eddy Merckx. Mai nessuno ha fatto meglio di loro.

Caparbietà, tenacia e coraggio, sono stati questi i fattori della svolta. Dalle lacrime affrante della Gent Wevelgem alle lacrime gioiose di Carcassone. Dal possibile ritiro al record di Merckx. Il “Tour de Force” di Cavendish per adesso finisce quì!