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di Ettore Ferrari

Una volata potente e Wout Van Aert prosegue la sua strepitosa stagione dopo la ripresa. Il fiammingo ha sfruttato alla perfezione il lavoro (ottimo) che la Sunweb ha svolto per il suo uomo di punta, Cees Bol, e poi ha acceso il turbo per conquistare la quinta tappa del Tour.

Cronaca – Dopo lo squillo di Roglic ieri, oggi va in scena quella che un tempo si chiamava tappa di trasferimento. Da Gap a Privas (183 km) in una giornata più unica che rara: nessuna azione degna di nota. Troppo scontata la volata. La strada tende lievemente a salire negli ultimi chilometri, ed è la Sunweb che prende decisamente in mano la corsa. Gli uomini della formazione tedesca (fino allo scorso anno di Tom Dumoulin) portano nelle migliori condizioni il proprio velocista, Cees Bol (3° nella frazione inaugurale).

Chi fa da sè fa per tre… – Lanciato dall’ultimo uomo, Bol si butta a capofitto ma potente e la rimonta di Van Aert, che vince palesando una gamba eccezionale, dopo un mese fantastico. Bol (un successo quest’anno nella terza tappa della Volta ao Algarve) cede per mezza ruota, poi Sam Bennett e Sagan, che perde la maglia verde a favore dell’irlandese della Deceuninck. Solo 11° il campione d’Italia e d’Europa Nizzolo ancora non pervenuto Elia Viviani (stagione no per il veronese). Lo aveva ribadito che, pur lavorando per per la squadra (è finora è stato encomiabile), Van Aert si sarebbe giocato le poche chances nelle frazioni a lui più favorevoli. Detto fatto!

Quinto successo in 1 mese per WVA – Un’annata meravigliosa, per quantità e soprattutto qualità, per l’ex tre volte campione iridato di ciclocross: Strade Bianche, Milano-Sanremo, 1 tappa al Delfinato, campionato belga a cr., e oggi il trionfo sulle strade della Grande Boucle (il secondo in carriera dopo l’acuto di Albi nel 2019).

Cambio al vertice – Julian Alaphilippe perde la maglia gialla. Il francese è stato penalizzato di 20″ per rifornimento non consentito (una borraccia ai -17 con il limite fissato ai -20). Nuova maglia gialla dunque è Adam Yates.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.