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di Ettore Ferrari

Risplende la maglia gialla di Tadej Pogacar nella nebbia dei Pirenei con un’ulteriore prova di forza, che conferma la supremazia dello sloveno sul Tour 2021. A Saint-Lary-Soulan il fuoriclasse della UAE ha vinto con un ultimo irresistibile allungo al cospetto di Jonas Vingegaard e Richard Carapaz, con i quali aveva dominato il finale.

I Pirenei, presenti massicciamente in questa edizione della massima corsa a tappe al mondo, oggi con la tappa più attesa con arrivo in salita sul Col du Portet a Saint-Lary-Soulan. Avvio da Muret per una prima parte facile e poi tre salite di spessore: il Col de Peyresourde (13,2 km al 7%), il Col de Val Louron (7,4 km all’8,3%), e il gran finale sul Col du Portet, Hors Catégorie (16 km all’8,7%). Spazio alla fuga di giornata con Anthony Perez che resiste fino all’ultima asperità.

UAE all’altezza della situazione – Più volte, si è sottolineato che Pogacar non fosse spalleggiato da una squadra all’altezza come Sky degli anni d’oro, Ineos e Jumbo-Visma, ma oggi la compagine emiratina ha corso benissimo tirando il gruppo fino ai piedi della salita conclusiva con Davide Formolo, Brandon McNulty e, soprattutto Rafal Majka che è rimasto al fianco del proprio capitano fino al momento in cui ha ripreso Perez (-8,4).

Pogacar allunga e strappa il gruppo: primo scatto – Lo sloveno accelera una prima volta e costringe Vingegaard, Carapaz e Uran alla replica. Secondo allungo (-8,1), poi il terzo (-7,6) e, stavolta, Rigoberto Uran non si ostina a rispondere preferendo salire del proprio passo.

Tadej in pieno controllo, Vingegaard ad armi pari, Carapaz soffre e fa il furbo – Dal momento in cui Uran perde contatto, la corsa è decisa con Pogacar, Vingegaard e Carapaz che non vengono più impensieriti da nessuno. La maglia gialla scalpita e vuole fare il vuoto, ma il danese della Jumbo-Visma lotta con grinta e determinazione, passando spesso a condurre. Chi rimane sempre in terza ruota è Richard Carapaz, sul cui viso si legge la fatica per resistere al terribile forcing imposto. Pogacar che, pur avendo un vantaggio considerevole vuole la tappa, attacca ancora: ai -7 (4° assalto) -5,4 (5°), ai -2,2 (6°) e ai -1,8 (7°). Niente, il danese, che indossa la maglia bianca che appartiene a Pogacar, e l’ecuadoriano resistono ai ripetuti colpi del vincitore dell’ultimo Tour. A 1,4 km dal termine, attacca Carapaz! Pogacar non lo lascia scappare mentre Vingegaard perde leggermente contatto. Si entra nell’ultimo chilometro con gli ultimi 800 metri all’11%. Carapaz rallenta e Vingegaard riesce a tornare sotto a 200 metri dalla linea. È il momento di partire e Pogacar scatta e va a vincere di forza portando a casa questa durissima 17esima tappa. Vingegaard (a 3”) e Carapaz (a 4”) possono solo inchinarsi al cospetto di un tale fuoriclasse.

Domani ancora Pirenei – Alla vigilia dell’ultima giornata di salite sulla celebre catena montuosa, Tadej Pogacar è sempre più maglia gialla. Jonas Vingegaard è a 5’39”, Carapaz a 5’43”, Uran a 7’17”: la lotta per i gradini più bassi del podio è aperta a questi tre atleti, anche se gli altri non sono lontani da loro.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.