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La sua ultima gara da professionista resterà la 57esima edizione della Tirreno Adriatico. Il ritiro nella seconda tappa ha segnato l’addio al ciclismo agonistico. Giovanni Visconti ha deciso di dire basta. Nelle ultime stagioni continui problemi fisici lo hanno portato a non essere più competitivo. Tre Campionati italiani, tappe al Giro d’Italia e tante altre vittorie. Visconti resta uno dei ciclisti italiani più competitivi degli ultimi anni. Il siciliano, classe 1983, ha annunciato la decisione attraverso i propri canali social con un commovente messaggio.

Non so se reputarmi un debole o se invece sentirmi forte in questo preciso istante. Non so cosa penserete tutti e non so cosa aspettarmi .

Una cosa però la sò bene: da mesi e mesi soffro sulla bici e soffro giù dalla bici. Non sono di certo diventato un campione ma credo di essere stato un buon corridore. Ho vinto ciò che il mio fisico e la mia testa mi hanno permesso di vincere e se mi guardo indietro posso avere solo qualche rammarico, nessun rimorso.
La mia non è stata una carriera semplice ma non è il momento dei vari “se” e “ma” e soprattutto non è questo lo scopo di questa lettera.

Sapete cosa dico da anni? Dico che io non voglio essere quel corridore che si trascinerà dietro la bici quando ormai la sua carriera sarà al tramonto. Quello che sta lì in mezzo al gruppo quando va bene ma che rimane anonimo, quello che viene dimenticato nonostante la sua presenza. Lo dico da anni eppure da tempo chiudo gli occhi, provo a non ascoltarmi e vado avanti imperterrito seppur pieno di dubbi e paure, convinto che domani andrà meglio. Poi domani accade la stessa cosa di oggi, sprofondo nuovamente, sembro mollare una volta per tutte e poi dopo qualche ora si riaccende la fiammella… E COSÌ VIA. Ascolto tutti tranne me.

Perché? Cos’altro devo dimostrare? Ho già detto che non sono un campione e di certo non lo diventerò a 39 anni allora perché non volersi un po’ più bene e trovare la forza di dire Basta? Forse è solo la paura di ciò che sarà e di ciò che lascerò. Se ci penso bene però non posso che essere fiero di me stesso e di quello che sono riuscito a raggiungere. Il ciclismo mi ha dato tutto quello che ho, mi ha dato Katy, Thomas e Noemi. La mia vita.

Il ciclismo mi ha dato anche voi che siete stati l’essenza in ogni metro di strada in salita, in discesa, sotto la pioggia o la neve, sotto il sole cocente. Voi che ci siete sempre stati nelle vittorie e nelle sconfitte.

Vorrei sentire sempre tutto l’appoggio che mi avete dato in questi meravigliosi anni e non dimenticare mai ogni momento in cui correndomi accanto ed incitandomi mi avete trasmesso adrenalina, fierezza, orgoglio, emozione pura.

Ci ho provato con tutte le mie forze a tornare ad un buon livello nonostante i miei tanti problemi e anzi devo dire grazie alla famiglia Reverberi e a tutta la Bardiani Csf Faizanè per la possibilità che mi hanno dato e per avermi “aspettato e rinfrancato” più volte.

Sarei voluto tornare sul campo per ringraziarvi come si deve e per chiudere meno anonimamente ma mentre alla mia età per tornare ad alti livelli ci vuole tempo è per tornare invece sotto terra che basta un attimo e così per l’ennesima volta mi ritrovo ad un bivio: Sinistra o Destra Ciclismo, Dritto Vita.

Ho girato ormai troppe volte da una parte e dall’altra credendo di potercela fare ma alla fine torno sempre qui, al bivio. Non sono più in grado di girare, devo serenamente prenderne atto.

Si dice che quando lasci la strada vecchia per la nuova sai quello che lasci e nn sai quello che trovi. È lì che subentra il coraggio e nonostante la paura immensa che provo oggi vado Dritto amici miei… e poi chissà, magari troverò qualche altro bivio e mi soffermerò ancora per un po’… E così via!

Grazie a tutti , GRAZIE CICLISMO. È passato appena un giorno ma…

Mi mancherete . Mi manchi già“.

Di Redazione

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