Gilbert vincitore di una edizione del Giro delle FiandreGilbert sul Patersberg al Giro delle Fiandre 2017

Non manca la grinta a Philippe Gilbert, che ancora sogna di poter chiudere il cerchio conquistando la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix, le classiche monumento che mancano al suo straordinario curriculum di cacciatore di classiche.

Le ultime due stagioni – Il vallone, campione del mondo a Valkenburg nel 2012, passato nel 2017 nella QuickStep, nella sua prima stagione nello squadrone di Lefevre al termine di una sensazionale azione solitaria ha centrato il suo primo Giro delle Fiandre e, due settimane dopo, ha firmato il poker nell’Amstel Gold Race (nonostante una caduta, che poi lo tenne lontano per un po’ dalle gare). L’anno scorso si è sacrificato nel ruolo di uomo squadra (ottimo 3° al Fiandre, vinto da dal compagno di squadra Niki Terpstra), poi nemmeno una rovinosa caduta al Tour lo ha scalfito, tanto che a settembre è tornato, vincendo il G.P. d’Isbergues, una semiclassica belga.

I tre nella storia – Sanremo e Roubaix per eguagliare i grandissimi – Solo tre super cacciatori di classiche sono riusciti in oltre 110 anni di storia a vincere almeno una volta tutte e cinque le classiche monumento (Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi e Lombardia). Sono tre belgi, in ordine cronologico: Rik Van Looy, Eddy Merckx e Roger De Vlaeminck. Un’impresa titanica, ai limiti dell’impossibile, soprattutto nel ciclismo moderno, ma Gilbert è un coriaceo, un campione generoso e vincente che trova in questo ambizioso progetto stimoli forti per allenarsi con straordinaria serietà.

Ambizioni da manager – Il connubio con Lefevere è solido e, addirittura, il 64enne esperto manager lo ha indicato come uno dei suoi possibili successori alla guida della multinazionale che nel 2018 ha centrato il nuovo record di vittorie stagionali per le squadre (73!). Ma per ora Gilbert è ancora concentrato a correre, l’uscita di scena di Terpstra (che ha cambiato formazione), gli attribuisce i gradi di capitano pressoché unico al Fiandre e alla Roubaix, mentre alla Sanremo li avrà in coabitazione con Viviani e Alaphilippe. Certo l’anagrafe non lo aiuta, compirà infatti 37 anni il prossimo 5 luglio, e vincere due classicissime come Sanremo e Roubaix nello stesso anno è già qualcosa di mostruoso (solo Van Hauwaert nel 1908, Sean Kelly nel 1986 e John Degenkolb nel 2015 ce l’hanno fatta nella stessa stagione), figurarsi a 37 anni… Ma se dovesse vincerne una quest’anno, allora avrebbe ulteriori stimoli per continuare a crederci.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.