di Ettore Ferrari

Vittoria di Victor Lafay nell’ottava tappa, Foggia – Guardia Sanframondi (170 km). La fuga di giornata, composta da nove corridori, caratterizza la tappa e nello strappo finale il francese della Cofidis assesta il colpo decisivo che gli regala il successo più importante della sua ancor breve carriera. Secondo posto per il veterano Francesco Gavazzi. Nessun sussulto tra i big (a parte una caduta di Nibali) e Attila Valter conserva la maglia rosa alla vigilia di una tappa molto importante.

Cronaca – In avvio, si ritira la maglia ciclamino Caleb Ewan (vincitore di 2 tappe che punta a vincere quest’anno almeno una tappa in tutti e tre i GT), dolorante ad un ginocchio. Sono in nove a lanciarsi all’offensiva: Alexis Gougeard, Giovanni Carboni, Nelson Oliveira, Victor Lafay, Francesco Gavazzi, Kobe Gossens, Niklas Arndt e Fernando Gaviria, ai quali si è aggiunto dopo anche Victor Campenaerts. Proprio il belga, detentore del record dell’ora ed ex campione d’Europa a cronometro (2017 e ’18) va a caccia del primo successo di tappa in un GT. Sorprende, e non poco, la presenza di un velocista di rango come Fernando Gaviria in una tappa non certo adatta alle sue caratteristiche. Dietro, il gruppo dei big lascia spazio, anche perché i battistrada sono lontanissimi in classifica e non preoccupano minimamente.

Il coraggio di Carboni, poi Lafay si mostra più forte di tutti – Una salita lunga, ma pedalabile, non modifica lo stato delle cose ad oltre 50 km dall’arrivo. In discesa, Gaviria cade ma, nonostante le ferite, riesce a riportarsi sui compagni d’avventura. L’erta finale decide la tappa. I primi ad attaccare sono Carboni e Campenaerts. Il belga perde contatto ai -3. Ma da dietro risale molto velocemente Victor Lafay che riprende Carboni (-2,3) e lo lascia sul posto con uno scatto deciso. Anche Gavazzi recupera e supera Carboni, ma ormai Lafay è irraggiungibile. Il francese si aggiudica la tappa con pieno merito e sul traguardo Gavazzi non nasconde la delusione per l’occasione sprecata a quasi 37 anni. Gruppo a 4’48”.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.