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di Giuseppe Girolamo

Talento e coraggio, questo è Remco Evenepoel. Sul 20enne belga si sono già stati gettati fiumi di inchiostro, nonostante sia solo al suo secondo anno da professionista. Nella quarta tappa del Tour de Pologne il portacolori della Deceuninck Quick Step si è reso protagonista di un’altra pagina memorabile di ciclismo. Azione da lontano e avversari annientati. Tappa e maglia!

L’attacco decisivo di Evenepoel arriva lontano dal traguardo. Il dorsale numero 74 rompe gli indugi a poco meno di 50 km dal traguardo. Un’accelerazione terribile. Evenepoel prende subito una manciata di secondi sugli avversari. Jakob Fuglsang, Rafal Majka e Simon Yates cercano di limitare i danni, ma niente da fare: il battistrada scompare davanti a loro. Richard Carapaz non tiene il ritmo. Il leader della Generale appare appesantito, anche a causa dei dolori di una caduta.

Dominio di Evenepoel – Il distacco sugli avversari diretti si dilata chilometro dopo chilometro. Al traguardo è un trionfo. Il primo inseguitore – o sarebbe dire il primo degli umani – è Fuglsang col ritardo di 1’48”. Poi nell’ordine Yates e Majka a 2’22”. Al quinto posto Diego Ulissi precede un gruppo di una decina di uomini arrivato col ritardo di 3’05”. Carapaz giunge sconsolato, al 14esimo posto col ritardo di 3’21”.

Dedica a Jakobsen – Finisce a braccia alzate la cavalcata solitaria di Evenepoel. L’alfiere della Deceuninck Quick Step prima di tagliare il traguardo si porta la mano nella tasca della maglietta da cui estrae un numero… è il 75 di Fabio Jakobsen. Questa impresa è per lui!

Di Giuseppe Girolamo

Sono siciliano, anche se sono nato (per puro caso) a Torino il 28 giugno 1973. Perchè scrivo di ciclismo? Perchè da corridore ero troppo scarso! Addetto stampa e organizzatore di eventi sportivi e culturali. Per info: giuseppegirolamo@gmail.com