di Ettore Ferrari

Successo al fotofinish del belga Dries De Bondt su Edoardo Affini nella diciottesima tappa, Borgo Valsugana-Treviso (156 km), del Giro d’Italia. L’ultima opportunità per i velocisti prima del gran finale non trova abbastanza attente le squadre delle ruote veloci, che si vedono sfuggire per pochi secondi la possibilità di giocarsi la vittoria.

Quattro coraggiosi all’attacco – Sono Edoardo Affini, Magnus Cort Nielsen, Davide Gabburo e Dries De Bondt. Il gruppo si avvicina, recupera ma i fuggitivi resistono per pochissimo. La volata vede Affini in testa, ma De Bondt rimonta e sulla linea d’arrivo precede l’italiano di un’inezia. Richard Carapaz sempre in rosa, in attesa delle tappe decisive di domani e dopodomani. Joao Almeida (4° nella Generale e maglia bianca) è stato costretto a lasciare la gara per essere risultato positivo al Covid.

Il riscatto di De Bondt, dall’inferno al paradiso – La storia di Dries De Bondt merita davvero di essere ricordata. Vittima di una terribile caduta al Tour de Vendée del 2014, che gli procurò due fratture al cranio. I giorni che seguirono non furono molto incoraggianti: il giovane belga rischiava una vita con disabilità o, addirittura, uno stato vegetativo. Agghiacciante! Ma, dopo due settimane, si sveglia e inizia il lento ma progressivo e, per certi versi, miracoloso processo di recupero. Torna a camminare, riprende la bici e ritrova una squadra. Torna pure a vincere e nel 2020 si laurea campione del Belgio! Nel 2021 il belga sale due volte sul palco finale del Giro d’Italia: primo nella classifica dei Traguardi Volanti e in quella della Combattività. Oggi l’apoteosi con un urlo liberatorio per un successo di tappa dai mille significati.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.