Alto 14%: Roglic si prende 6″ – L’ascesa all’unico GPM di giornata, l’eloquente Alto 14%, vede la Red Bull-Bora-hansgrohe tirare il collo a tutto il gruppo. In difficoltà Cian Uijtdebroeks, i Bora lanciano lo sprint di Roglic che vale 6″ di abbuono con lo sloveno che in cima batte nell’ordine Sepp Kuss (4″) e Richard Carapaz (2″). In un gruppetto in ritardo, proprio sotto lo striscione del GPM, maldestra scivolata del velocista Kaden Groves.
Allungo di Soler – In discesa, a circa 21 km dalla conclusione, scatta Marc Soler. Lo spagnolo guadagna subito una manciata di secondi, sembra potercela fare ma Kuss si mette in testa a tirare in versione gregario di lusso per Van Aert. Il vincitore della Vuelta 2023 si assume l’intero peso dell’inseguimento, che viene coronato dal ricongiungimento ai -3,6.
Van Aert in forma stellare coglie il bis – Ripreso Soler, riparte un altro uomo UAE. Stavolta, è Pavel Sivakov (protagonista di attacchi scellerati nella tappa vinta da Roglic) a cercare di evitare la volata. Ma Aleksandr Vlasov mantiene il russo naturalizzato francese a vista. Ancora Sivakov in testa al passaggio dei 500 metri, dietro Vlasov si rialza e quasi in contemporanea lanciano lo sprint Van Aert e Mathias Vacek. Un attimo e Van Aert accende il turbo e va a cogliere il secondo successo personale in questa Vuelta, distanziando nettamente Vacek, poi Miquel, Kung ed Hermans.
Undicesimo sigillo in un GT per WVA – Per il fiammingo di Herentals è l’undicesimo timbro in una frazione dei GT: 9 tappe al Tour e 2 alla Vuelta. Con questa vittoria, allunga nella classifica a punti (maglia verde): 203 punti contro i 162 di Groves. Ben O’Connor saldamente in maglia rossa.