di Ettore Ferrari
Oggi avrebbe compiuto 58 anni e invece un terribile incidente se lo è portato via la mattina del 7 febbraio 2010. Stiamo parlando di Franco Ballerini, indimenticato campione del pavé prima e impareggiabile tecnico azzurro poi.
La Roubaix nel cuore – Ballerini era nato l’11 dicembre del 1964, toscano purosangue, professionista dal 1986 al 2001. La sua carriera agonistica è legata indissolubilmente ad una corsa, la leggendaria Parigi-Roubaix, nella quale si è ritagliato negli anni un ruolo di primissimo piano. Prima le sconfitte (la più cocente nel 1993 per opera di Gilbert Duclos Lassalle, vecchietto terribile che lo beffò sulla fettuccia d’arrivo), dopo le roboanti vittorie per distacco nel 1995 e ’98, al termine di autentiche cavalcate trionfali sul pavé. Chiusa la partentesi agonistica nell’aprile 2001, proprio sul velodromo della “sua” Roubaix (corsa 13 volte) è salito quasi subito sull’ammiraglia della Nazionale.
I trionfi azzurri – Erede designato del grande Alfredo Martini, decano dell’ammiraglia azzurra, Franco Ballerini con i suoi modi gentili, la sua impareggiabile competenza e la sua straordinaria capacità di gestire il timone, ha inanellato un eccezionale periodo d’oro conquistando ben 4 Mondiali (Cipollini nel 2002, dopo una meravigliosa prova corale; la doppietta consecutiva di Bettini nel 2006-07; Ballan nel 2008, ancora oggi ultimo successo italiano nella prova iridata!) e 1 Olimpiade (con Bettini nel 2004), oltre ad altre medaglie. Un bilancio strepitoso, interrotto dal tragico schianto di una domenica di inizio febbraio di 10 anni fa a soli 45 anni.
L’11 dicembre è per il mondo del ciclismo il giorno del ricordo del “Ballero”.