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di Ettore Ferrari

Remco Evenepoel conquista la 48esima edizione della Volta ao Algarve. Ultima tappa al campione nazionale colombiano Sergio Higuita.

Festa colombiana con Higuita e Martinez – La quinta frazione della corsa lusitana, Lagoa-Malhão (Loulé) di 173 km, propone gli ultimi 2600 metri al 9,5%. Ma Evenepoel, che sfoggia una fiammante maglia gialla conquistata dopo la strepitosa vittoria nella cronometro, è in totale controllo anche grazie all’apporto della sua fortissima squadra. Ai -3 I Quick-Step Alpha Vinyl sono in testa al gruppo con Evenepoel in terza posizione. Ecco lo strappo finale: Remco passa in seconda posizione, mentre soffre e non poco Ethan Hayter, secondo nella Generale. Proprio quando il britannico, già in coda al gruppo di testa, si lascia sfilare, ecco la progressione della maglia gialla. Alla ruota di Remco rimangono David Gaudu (7° a 2’08”), Brandon McNulty (3° a 1’25”), Dani Martinez (4° a 1’30”) e Sergio Higuita (15° a 3’51”). Le posizioni non cambiano fino al superamento dello striscione dell’ultimo chilometro, con Evenepoel che, ormai sicuro del successo finale, tira praticamente la volata agli altri quattro.

Finale – Parte per primo McNulty, ma con grinta e ostinazione Dani Martinez lo bracca e lo supera, il colombiano però non fa i conti con il connazionale Sergio Higuita che lo tallona, lo affianca e lo supera nei metri finali. Vittoria per Higuita, con la maglia di campione nazionale, davanti a Martinez (che è campione nazionale a cronometro), poi McNulty a 1″ e Gaudu a 2″. Evenepoel chiude a 9″ a braccia alzate, soddisfatto della vittoria nella Generale.

Bis di Evenepoel in Algarve – Per Remco, è già la seconda vittoria nella corsa portoghese, dopo quella nel 2020. Nella classifica finale, il belga precede di 1’17” Mc Nulty (ottimo inizio di stagione per l’americano) e di 1’21” Daniel Martinez. Scorrendo la top-five, troviamo al 4° posto Ethan Hayter a 1’39” e al 5° Gaudu a 2′ tondi.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.