Il mondo del ciclismo è in lutto: si è spento Rik Van Looy, primo ciclista ad aver vinto tutte e cinque le Classiche Monumento. Van Looy il 20 dicembre avrebbe compiuto 91 anni.
Due volte iridato e una beffa incredibile – Quanti record, quanti successi nella straordinaria e lunga carriera del campione fiammingo. Passato professionista a nemmeno 20 anni nel 1953, quando ancora correvano Bartali, Coppi e Magni, il prode Rik ha gareggiato per diciotto stagioni appendendo la bicicletta al chiodo nel 1970 a 37 anni, in pieno Merckxismo. Chiamato Rik II per distinguerlo dall’altro gigante del ciclismo belga, Rik Van Steenbergen, più vecchio di quasi dieci anni. La popolarità di Van Looy crebbe anno dopo anno sino a divenire nei primi anni Sessanta il padrone delle corse di un giorno. Singolare il ruolino ai campionati del mondo: nel 1956 e nel ’57, in cui Van Steenbergen vinse rispettivamente il secondo e il terzo titolo mondiale, Van Looy faceva parte del gruppo principale arrivando 2° e 4° in volata; in particolare, letteralmente stellare l’ordine d’arrivo del mondiale 1957, tre belgi e tre francesi: 1° Rik Van Steenbergen, 2° Luison Bobet, 3° André Darrigade, 4° Rik II, 5° Fred De Bruyne e 6° Jacques Anquetil! Poi, con il declino di Van Steenbergen, ecco salire in cattedra Rik II, autore di una significativa doppietta nel 1960 e ’61. La terza maglia iridata gli sfuggì clamrosamente nel ’63, nel mondiale casalingo a Renaix quando, dopo che la nazionale belga aveva apparecchiato tutto per il proprio capitano, negli ultimi metri spuntò a sorpresa tal Benoni Beheyt, che vinse tra lo stupore generale davanti proprio a Van Looy!
La “guardia rossa” – Memorabile lo squadrone che accompagnava Van Looy nella Faema, la leggendaria guardia rossa. Poi, ha corso pure nella Flandria e nella Solo Superia, che tenne a battesimo un giovanissimo neoprofessionista di nome Eddy Merckx nel 1965. Proprio Van Looy fu uno dei primi a comprendere lo spessore del futuro cannibale e tentò di ostacolarne, invano, l’ascesa. Rik II, soprannominato il “l’Imperatore di Herentals” (paese natale molti anni dopo di Wout Van Aert), ancora oggi è il secondo corridore più vincente della storia (primo Merckx con 445 vittorie): con ben 379 successi! Considerando, ovviamente anche i criterium.
Unico a vincere tutte le classiche dell’epoca – Van Looy è ricordato non solo per essere stato il primo a vincere tutte e cinque i Monumenti (1 Milano-Sanremo, 2 Giri delle Fiandre, 3 Parigi-Roubaix, 1 Liegi-Bastogne-Liegi e 1 Giro di Lombardia), ma anche per aver vinto almeno una volta tutte le principali classiche di quegli anni. Neppure Eddy Merckx è riuscito in tale impresa (gli manca la Parigi-Tours). L’ultima grande vittoria di Van Looy fu la Freccia Vallone 1968, ovvero l’unica classica che ancora mancava al suo favoloso curriculum. Nei GT vinse numerose tappe, e ottenendo piazzamenti importanti in classifica: al Giro fu 4° nel ’59 e 7° nel ’61; alla Vuelta 3° nel ’59 e nel ’61. Addirittura vinse pure la il gran premio della montagna (sic9 al Giro 1960!