di Ettore Ferrari

La serie incredibile di vittorie di Freddy Maertens al Giro 1977 termina sulla pista del Mugello. Il campione del mondo (in maglia ciclamino) sgomita con Rik Van Linden (altro grande velocista dell’epoca) e i due finiscono entrambi a terra. La tappa la vince Marino Basso, agli ultimi spiccioli di carriera, ma tutta l’attenzione è per Freddy Maertens, sino a quel momento incontrastato dominatore delle corsa rosa.

Maertens pigliatutto – Sono gli anni in cui il talento cristallino di Freddy Maertens imperversa nel mondo del pedale. Esplosività, fiuto, punte di velocità eccelse, cronoman efficace e, in quell’anno, forte in salita e uomo da corse a tappe. Dopo gli schiaccianti successi al Giro di Sardegna, alla Parigi-Nizza e alla Settimana Catalana, il biondo Freddy pupillo di quel volpone di Guillaume Driessens, aveva spazzato tutti i record alla Vuelta a Espana. Con la maglia di campione del mondo, Maertens aveva stravinto la corsa iberica (unico nella storia ancora fino ad oggi) a conquistare la massima corsa a tappe iberica in maglia iridata. Vorace come non mai, Freddy vinse 13 tappe! Nessuno è riuscito a vincere quanto lui alla Vuelta e, più in generale, in un GT. Forte di una condizione incredibile, Maertens si presenta al Giro col ruolo di uomo da battere.

Inizio travolgente – Fedele al suo personaggio, il nuovo cannibale del ciclismo mondiale si rivela pigliatutto anche in Italia. Cinque giorni dopo il trionfo in Spagna, Maertens si toglie subito la maglia iridata per vestire la maglia rosa dominando il cronoprologo sul Monte Procida. Il giorno dopo ad Avellino vince in maglia rosa battendo tutti in volata. È un ciclismo in cui anche un uomo che punta a vincere la classifica finale non lesina energie buttandosi nelle mischie di volate furibonde. E Maertens fu, forse, il massimo esponente di questa categoria di campioni. Vince ancora in maglia rosa a Pescara. Poi, il giorno seguente perde il primato a favore di Francesco Moser.

Poker consecutivo, poi il ritiro… – La sesta tappa e suddivisa in due semitappe, entrambe con arrivo a Gabicce Mare, e Maertens si impone con volate brucianti che non lasciano scampo ai rivali. Ancora primo a Forlì. Ancora due semitappe il 28 maggio. Maertens, che punta a tornare in rosa più avanti, potrebbe starsene tranquillo e invece no, fedele al suo temperamento generoso il campione del mondo di Ostuni vince al Mugello la prima semitappa dell’ottava frazione. E sono sette vittorie su undici! Quattro consecutive! Tra Vuelta e Giro sono 20 i successi: record in un anno solare. Semplicemente unico. Nel pomeriggio ancora arrivo al Mugello, ancora volata e ancora Maertens a sgomitare. Purtroppo la sua bulimia finisce male. Lui e Van Linden, dopo varie scorrettezze cadono rovinosamente. Il Giro di Maertens (e quello di Van Linden) finisce lì. Frattura del polso e fine dei sogni. Quella frattura lasciò conseguenze che compromisero il proseguo della carriera del fuoriclasse fiammingo. La sua incredibile ascesa si interruppe lì e negli a successivi andò incontro ad un repentino declino, interrotto solo dalla fiammata del 1981 (5 tappe al Tour e secondo Mondiale).

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.