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di Ettore Ferrari

Sono due i momenti cruciali della 95esima edizione della doyenne. Molto simili nello svolgimento, diversi nel loro epilogo. Il primo è l’attacco feroce, col coltello tra i denti, sferrato da Philippe Gilbert, quando al traguardo mancano 29 km; il secondo, altrettanto deciso, messo in atto da Andy Schleck, quasi dieci chilometri dopo, che lo ha proiettato verso il trionfo.

Gilbert scalpita – In sette in testa alla corsa: Kreuziger, Kolobnev, Gesink, Kroon, Serpa, Dupont, Egoi Martinez. Inizia la cote de Sprimont, i battistrada veleggiano con una decina di secondi di vantaggio sul gruppo. Scatto di Gilbert! Il vallone è spesso protagonista nelle corse in linea e sta crescendo anno dopo anno (3° tre settimane prima al Giro delle Fiandre). L’azione del capofila della Silence-Lotto è efficace e in un baleno annulla il distacco, ma invece di rifiatare li sorpassa alla loro destra. Un’iniziativa poderosa del 24enne vincitore l’anno prima di Het Volk e Parigi-Tours. In questo frangente, Gilbert non lesina una stilla di sudore per cercare di mettere tra sé e il gruppo più margine possibile. In una decina di chilometri porta il suo vantaggio a 30”, ai piedi della cote decisiva.

Andy Schleck detronizza Gilbert sulla Roche aux Facons – Il momento che tutti aspettano è la cote de Roche aux Facons (1.500 metri con pendenza media al 9,9%), che inizia ai -20. Curva a sinistra, la strada si drizza sui pedali e dal gruppo fuoriesce la sagoma di Andy Schleck. Un’azione folgorante, in poche pedalate si riporta sui primi inseguitori, che anticipavano il gruppo più folto. Sono una decina, ma il lussemburghese li affianca e li supera con facilità irrisoria mettendo nel mirino il fuggitivo. Gilbert si volta, spinge un rapporto duro e la fatica attanaglia i suoi muscoli. La salita è divisa in due tronconi, in cima al primo settore Gilbert ha solo 10” di margine sul lussemburghese, che nella breve discesa rientra. Non appena si torna a salire, Schleck si libera agevolmente di Gilbert e vola leggiadro verso il traguardo. Dietro, non c’è molta intesa e il distacco aumenta, ai piedi del Saint-Nicolas il battistrada vanta 1’30”: è fatta. Perde solo pochi secondi e si tuffa verso un trionfo annunciato visto il brillante secondo posto alle spalle del sempreverde Davide Rebellin alla Freccia Vallone. Proprio il veneto è il più deciso al suo inseguimento, ma lo bracca Franck Schleck, fratello maggiore  di Andy e compagno di squadra in seno alla Saxo Bank.

Ans è tutta per Schleck, Rebellin terzo – L’ultima cote non modifica la sostanza della corsa e permette solo a Joaquin Rodriguez, libero da compiti di gregariato nei confronti di un opaco Valverde, di andarsi a prendere il secondo posto a 1’17” dal dominatore. Rebellin, ancora una volta migliore dei nostri, si conferma ad alti livelli cogliendo un prezioso terzo posto a 1’24” superando il mai domo Gilbert un gruppo di oltre trenta unità. Ma la scena è tutta per Schelck jr., proteso verso una luminosa carriera che, però, si concretizzerà solo in parte.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.