di Ettore Ferrari

Moser contro De Vlaeminck, il copione è sempre lo stesso. L’italiano, ancora pieno di rabbia per essere stato beffato due settimane prima da Michel Pollentier al Giro delle Fiandre, va a caccia della terza vittoria consecutiva; il belga, dopo una primavera, finora, piuttosto deludente (5° alla Sanremo e 4° al Fiandre) cerca il quinto alloro per ritoccare il record che già gli appartiene. Entrambi hanno affinato la condizione al Giro del Belgio (vinto da Gerrie Knetemann): Moser è giunto secondo, De Vlaeminck ha vinto una tappa battendo in volata proprio il trentino.

Lotta a quattro – La corsa s’infiamma a 80 km dall’arrivo. Davanti restano in quattro: Moser e De Vlaeminck, un imperscrutabile Didì Thurau e l’enfant du pays Gilbert Duclos Lassalle. Le cadute mettono fuori causa il campione del mondo Jan Raas e Pollentier. Il quartetto al comando guadagna terreno, nonostante dietro Bernard Hinault lotta come un leone. Thurau sembra particolarmente in vena, Moser generoso e potente incute timore, mentre De Vlaeminck rimane spesso a ruota e non sembra il combattente di un tempo.

La caduta di De Vlaeminck – Una foratura appieda De Vlaeminck che, però, risale prontamente in sella raggiungendo dopo pochi chilometri Duclos Lassalle, rimasto anch’egli vittima di una foratura. Così, al comando restano in due, Moser e Thurau, come al Mondiale ’77 e alla Roubaix ’78 (per un breve tratto). La sfortuna perseguita De Vlaeminck che, nell’impeto della rincorsa cade ed è costretto al ritiro. Al dodicesimo assalto consecutivo, dopo undici Roubaix concluse con un ruolino fenomenale  (4 vittorie, 3 secondi, un terzo, un quinto e due settimi posti…), il gitano di Eeklo non taglia il traguardo della “sua” corsa. Cade pure Duclos, ma il transalpino si rialza e addirittura sembra recuperare sul tandem di testa. La corsa è ormai nel pieno della lotta. In un tratto dritto in pavé, Moser si alza leggermente sulla sella, si siede ed esplode in una progressione che mette alle corde Thurau. Mancano 18 km all’arrivo e il teutonico vede allontanarsi inesorabilmente la sagoma tricolore del fuoriclasse trentino lanciato verso il mito.

Moser eguaglia Lapize: tre vittorie di seguito! – L’azione di Moser è spettacolare e Thurau si spegne, cedendo di schianto tant’è che viene ripreso e staccato da un combattivo Duclos Lassalle. Il pubblico del velodromo di Roubaix accoglie Francesco Moser con un boato. Con la maglia di campione d’Italia, il trentino firma una tripletta storica riuscita prima al solo Octave Lapize (1909-10-11), quasi settant’anni prima. Onore a Duclos Lassalle, che alle spalle del dominatore assoluto, coglie un beneaugurante secondo posto (anche se dovrà aspettare 12 anni prima di conquistare la classicissima del pavé) con un ritardo di 1’48”. Poi l’abisso: Thurau terzo a 3’30”, Hinault grande sconfitto è quarto a 6’05”!

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.