vanderpoel_ciclocross_cyclingtime

Mathieu Van der Poel è tornato! Dall’incredibile defaillance mondiale ad oggi (a parte un paio di corse minori ai primi di ottobre) non aveva più gareggiato, cercando di ricaricare le batterie dopo un’annata intensissima. Oggi ha ripreso dal cross, specialità nella quale è campione del mondo, d’Europa e d’Olanda in carica (nonché ultimo vincitore del Superprestige e della DVV), disputando la quarta prova del Superprestige 2019/20. Negli ultimi 3 giri le sue accelerazioni sono stati letali per tutti e anche la resistenza di Laurens Sweeks, ultimo a tentare di rimanere a ruota, è stata demolita. Successo, dunque, a braccia alzate davanti a Sweks (a 23”), terzo è Toon Aerts a 36”, quarto Merlier, quinto Eli Iserbyt (classe 1997), vincitore della prima e della terza prova. Nuovo leader del Superprestige è Toon Aerts.

Il ritorno dopo il tracollo iridato – L’immagine del clamoroso crollo al campionato del mondo su strada in Yorkshire, lo scorso 29 settembre, a poco più di 10 km dalla fine è l’emblema della sconfitta inspiegabile e crudele che un fuoriclasse predestinato pareva non dovesse mai avere. Van der Poel stava lottando per il successo iridato (dopo aver corso da protagonista assoluto). La luce che si spegne all’improvviso è il simbolo della crisi di un atleta che sembrava invincibile e proteso verso la gloria dopo le innumerevoli vittorie nel ciclocross, le già cospicue vittorie su strada e anche in mountain bike (3 specialità in cui eccelle, nessuno nella storia è riuscito ad essere così poliedrico). Quella sconfitta cocente (ha chiuso la prova esausto: 43esimo a quasi 11’!) sicuramente rappresenta un monito per il futuro del già super titolato campione neerlandese, che saprà sicuramente trarre importanti insegnamenti per i suoi futuri obiettivi.

Europei tra una settimana in Italia – Proprio il Campionato Europeo, il 10 novembre a Silvelle (in provincia di Padova) è il primo grande obiettivo di VDP nella stagione di ciclocross 2019/20. Il figlio di Adri e nipote di Raymond Poulidor ha già fatto intendere di non andare a caccia di tutti gli appuntamenti del Superprestige e della Coppa del Mondo, dove si limiterà (come oggi) a disputare qualche gara. Il grande obiettivo è andare a caccia del terzo titolo mondiale, passando per gli Europei. Poi spazio alla strada, dove si concentrerà sulla lunga campagna della classiche del Nord (Gand, Fiandre, Roubaix, Amstel), quindi i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 in MTB: cross, strada e MTB sempre con l’intento di essere il migliore. Poi, se la sua squadra, la Corendon-Circus, riceverà una wild-card, potrebbe essere al via in agosto della Vuelta a Espana, suo primo GT. Insomma, il calendario di corse (e obiettivi) dell’olandese è davvero molto nutrito.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.