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di Giuseppe Girolamo

Nella 15esima tappa del Tour de France è Jasper Philipsen a far festa. Il ciclista belga batte il gruppo forte di una cinquantina di unità e conquista il suo primo successo alla Grande Boucle. Gli applausi dunque sono tutti per il vincitore, per la maglia gialla Jonas Vingegaard e per tutti quegli atleti che si alternano sul palco premiazioni di Carcassonne. Passano i minuti e dopo 20’34” dal primo classificato arriva Caleb Ewan. L’australiano acciaccato dalle cadute delle giornate precedenti soffre, ma riesce a tagliare entro il tempo massimo la tappa, in penultima posizione. Dietro Ewan non c’è il “Fine gara”, perché al traguardo manca ancora un concorrente, Michael Morkov. Il danese ha perso le ruote del gruppo nei primi chilometri di corsa.

Problemi fisici costringono il campione olimpico su pista a procedere a velocità ridotta. Solo soletto Morkov avrebbe potuto alzare il braccio, chiamare l’ammiraglia e decidere per il ritiro. Troppo semplice! Morkov vuole lottare sino alla fine e vuole tagliare il traguardo di Carcassonne. Il tempo massimo è scaduto e all’orizzonte non si intravede la casacca bianco-blu della Quick Step Alpha Vinil.

Bisogna attendere 1h05’40” per assistere all’arrivo di Morkov. Stremato, ma vincitore. Trionfatore morale di questa 15esima frazione. Ad attenderlo subito dopo la linea d’arrivo c’è Christian Prudhomme; il direttore del Tour ha voluto rendere omaggio al temperamento e coraggio di Morkov. Gli addetti all’organizzazione accolgono Morkov col rispetto che si deve a un impavido uomo di valore; oltre agli applausi qualcuno gli grida “Chapeau”. Il pubblico lo incita e lo osanna forse più di quanto fatto col vincitore Jasper Philipsen. Per quest’anno si chiude il sipario del Tour per Michael Morkov, ma la sua ultima è stata da applausi a scena aperta. Il professor Morkov a Carcassonne è salito in cattedra, dando una lezione di sport da grandissimo uomo e da atleta immenso.

Di Giuseppe Girolamo

Sono siciliano, anche se sono nato (per puro caso) a Torino il 28 giugno 1973. Perchè scrivo di ciclismo? Perchè da corridore ero troppo scarso! Addetto stampa e organizzatore di eventi sportivi e culturali. Per info: giuseppegirolamo@gmail.com

Un pensiero su “Una lezione di sport: in cattedra Michael Morkov”
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