Sagan Bora Hansgrohe

di Ettore Ferrari

Peter Sagan da sempre ci ha abituati a colpi di genio, e nel giorno del suo 33esimo compleanno ha annunciato il ritiro dal ciclismo su strada dopo il campionato del mondo. È stata una decisione sicuramente meditata, lo slovacco da alcune stagioni è il lontano parente del corridore vincente che ha segnato un’epoca a suon di record. Infortuni vari (il Covid-19 addirittura tre volte!) e un certo declino, forse anche motivazionale, lo hanno relegato negli ultimi anni a un ruolo sempre più marginale, lui che per tanti anni è stato protagonista indiscusso.

Un addio ad ogni gara che corre – Il 26 gennaio 2023 verrà ricordata come la data in cui Sagan ha deciso di dire basta: “Oggi è il mio compleanno, 33 anni, e volevo annunciare che quest’anno è il mio ultimo anno di ciclismo World Tour”. Qualsiasi risultato, qualsiasi vittoria in una grande classica o al mondiale, non farà tornare sui suoi passi il portacolori della Total Energies: “La decisione è già presa, non dipende dai risultati. Ognuno deve sapere quando dire basta”. In lui c’è, comunque, la volontà di correre quest’ultima stagione per cercare di centrare ancora un altro grande traguardo. Il mondiale, in programma a Glasgow il 13 agosto, sarebbe il massimo.

Tanti record nel curriculum – Corridore prodigio, funambolo in bici, vincente sin da subito, Sagan ha tatuato gli anni 2010 con il suo piglio sbarazzino e la sua immensa classe. Potenza da vendere, spunto da velocista eccelso, ha conquistato finora la bellezza di 123 successi. Dopo l’esordio nel 2009 non ancora ventenne, è passato l’anno seguente alla Liquigas, compagine nella quale ha militato per ben cinque stagioni (fino al 2014). I primi anni ha inseguito vanamente una classica monumento, riuscendoci solo nel 2016 con una strepitosa vittoria al Giro delle Fiandre al cospetto del grande Fabian Cancellara (suo grande rivale al Nord). Davvero tanti i primati conquistati. Su tutti, 3 Campionati del Mondo consecutivi (2015-16-17), impresa mai riuscita a nessuno! Un Campionato Europeo (2016), unico ad essere riuscito a vincere, e per di più nello stesso anno, titolo continentale e iridato su strada. Nelle classiche, oltre al Fiandre, ha vinto una Parigi-Roubax (2018), le uniche classiche monumento nel suo palmarès. Poi, ha vinto 3 Gand-Wevelgem (record condiviso) e 1 E3 Harelbeke. Ha vinto tappe in tutti i Grandi Giri: 12 al Tour de France, 2 al Giro d’Italia e 4 alla Vuelta. Proprio in Francia, detiene un altro primato rimarchevole: 7 maglie Verdi (classifica a punti), una in più di Erik Zabel. Da menzionare pure i record al Tour de Suisse (la corsa a tappe più importante dopo i tre GT): plurivittorioso di tappe (18) e 8 volte primo nella classifica a punti!

Il sogno Sanremo, riuscirà al tredicesimo assalto? – Se c’è una corsa che, pur essendo adattissima ai suoi mezzi, è stata sempre stregata per Pater Sagan quella è la Milano-Sanremo. Sfortuna, errori, fatto sta che Sagan ha sfiorato più volte la vittoria senza finora riuscirci (9 top-ten in dodici partecipazioni). Sarà la volta giusta proprio al passo d’addio?

Il sogno a cinque cerchi – Sagan vuole chiudere come ha iniziato, pedalando su di una mountain bike. Le ruote grasse, lo sterrato, il fango sono stati i suoi amori giovanili (oro al Mondiali juniores disputati in Val di Sole nel 2008). Lo slovacco aveva iniziato a cullare il sogno olimpico già nel 2021 ai Giochi Olimpici di Tokio, ma dovette rinunciare alla prova cross country a causa di un problema al ginocchio pochi giorni prima della gara. Adesso un nuovo obiettivo, un nuovo traguardo da raggiungere: una medaglia a Parigi 2024. Sarebbe la ciliegina sulla torta di una carriera gloriosa!

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.