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di Ettore Ferrari

Con una prova magistrale nella cronometro finale, Aleksandr Vlasov si aggiudica tappa e successo finale al Romandia edizione n. 75. Letteralmente crollato sulla salita finale il leader Rohan Dennis, che ha concluso sfinito la prova. Migliore italiano Damiano Caruso.

Cronaca – Ultima frazione di un Tour de Romandie tutto sommato non proprio esaltante.  Chiude con una cronometro di 15,840 km da Aigle, città dove ha sede l’UCI, a Villars. Percorso impegnativo con i primi cinque chilometri pianeggianti, per poi presentare una salita di oltre 10 km all’8% che porterà al traguardo a quota 1.261 metri. La classifica cortissima (sedici corridori nello spazio di un minuto!) è lo specchio di una corsa rivelatasi poco selettiva, in cui può succedere ancora tutto.

Vlasov si supera, Dennis affonda – Succede proprio tutto, con lo specialista Rohan Dennis (2 mondiali a cronometro in carriera), che affonda nei tornanti sotto la pioggia che porta all’arrivo. L’australiano non è in giornata e in salita vive il suo calvario che lo porta alla disfatta. Chi si esalta, invece, è Aleksandr Vlasov che, forte di una condizione straordinaria (è dalla fine di gennaio che si trova sul pezzo), ferma il cronometro a 33’40”, ma soprattutto infligge pesanti distacchi a tutti. Il primo dei battuti è Simon Geschke, che rende 31″; poi l’accoppiata della Bahrain-Victorious: Gino Mader 3° a 36″ e Damiano Caruso 4° a 1’04”. Chiude la top-five Steven Kruijswijk a 1’05”. E Rohan Dennis? Il portacolori della Ineos (che ha corso con la maglia di campione nazionale a cronometro anzichè con le insegne del primato nella Generale) chiude addirittura 22° (!) a 2’12”, scivolando all’8° posto nella classifica finale.

Ayuso 4° in classifca finale – Vlasov precede di 50″ Mader e di 55″ il 36enne Geschke. Perde il podio (ieri era secondo), il talento in erba dell’UAE, Juan Ayuso, 4° a 1’22”, che porta a casa comunque la maglia bianca (lo spagnolo ha solamente 19 anni!). Damiano Caruso chiude 6° a 1’51” e adesso stacca per un periodo prima di preparare il Tour de France.

Seconda corsa a tappe nel 2022 – Il cambio di maglia (fino alla passata stagione difendeva i colori dell’Astana) sta fruttando tanta roba in questo primo segmento di stagione ad Aleksandr Vlasov. Già 3° a fine gennaio in una prova della Challenge Maiorca, l’alfiere della Bora-hansgrohe ha poi vinto una tappa e la classifica finale alla Volta a la Comunitat Valenciana (primo successo in carriera in una corsa a tappe), quindi è stato 2° al G.P. Miguel Indurain, 3° al Giro dei Paesi Baschi, prima di essere protagonista nelle classiche ardennesi con un podio alla Freccia Vallone (3°) e averlo sfiorato alla Liegi (ripreso a ridosso dell’arrivo dal gruppo che inseguiva Evenepoel). Ora il successo più pesante, il Giro di Romandia, con una cronometro da incorniciare.

Terzo russo a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Tour de Romandie dopo Pavel Tonkov e Ilnur Zakarin.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.