di Ettore Ferrari
Spettacolo nel finale dell’ottava tappa della Vuelta con un Remco Evenepoel che traina i migliori sull’ultima durissima salita e poi per poco non vince pure la tappa, battuto solo da Primoz Roglic, rimasto alla sua ruota negli ultimi chilometri. Il 20enne Lenny Martinez cede la maglia rossa a Sepp Kuss.
165 km con 5 colli – Il Giro di Spagna propone una tappa, Dénia – Xorret de Catí (165.0 km), senza respiro con ben 5 salite contrassegnate dal GPM. L’ultima è davvero terribile (3,9 km all’11,4%, con punte del 22%!) e termina a soli 3,2 km dall’arrivo. Come da copione, fuga di un gruppo folto, oggi sono in una trentina. Poi, il percorso screma i battistrada, fra i quali c’è un Damiano Caruso smanioso di dare un senso alla sua Vuelta.
Lo Xorret de Catí fatale a baby Martinez – Sull’aspra erta finale, il gruppo si assottiglia e riprende tutti i fuggitivi. Gli ultimi ad alzare bandiera bianca sono il campione di Spagna Oier Lazkano e il 37enne ex iridato Rui Costa. Jumbo-Visma presente in massa con 5 uomini, ma anche Evenepoel risponde con 3 scudieri. Non appena vengono ripresi i due reduci la fuga di giornata, ecco Evenepoel allungare per saggiare la resistenza degli avversari. Alla sua ruota Roglic, Kuss e Vingegaard, i tre “calabroni”. Sotto lo striscione dei -5 (-1,8 al termine della salita) scatta Kuss. L’americano è già virtualmente maglia rossa, in quanto che Lenny Martinez ha già perso le ruote dei migliori qualche centinaio di metri prima. Kuss insiste, ma guadagna poco, dietro Remco è un autentico mastino che morde la preda. Il campione del Belgio conduce il drappello comprendente Roglice Vingegaard (sempre in seconda e terza posizione), quindi Mas e il trio della UAE composto da Ayuso, Joao Almeida (caduto nella prima parte della tappa) e Soler.
Remco insiste anche in discesa e Roglic lo supera solo all’ultima curva – Sotto la spinta di un Evenepoel formato tractor, Kuss viene ripreso proprio a 1.000 metri dalla cima (-4,2 all’arrivo). Remco non concede nulla e passa in testa al gpm e prosegue con autorità anche in discesa. Si arriva così all’arrivo con diverse curve che ispirano il belga a provare di battere tutti e… per poco non ci riesce. Solo Roglic, specialista di questi arrivi, riesce a tallonarlo e a superarlo non senza fatica solo poco prima del traguardo. Lo sloveno si prende la tappa (per lui, uno dei grandi in assoluto della Vuelta, è l’undicesima vittoria di tappa, sempre a segno nelle ultime cinque edizioni: 1 nel 2019; 4 nel ’20; 4 nel’21; 1 nel ’22) e i 10″ di abbuono, in scia Evenepoel (abb. 6″) e Juan Ayuso (4″); a 2″ Mas, Vingegaard, Almeida, Kuss e Soler.
Momento magico per Kuss – Continua il momento d’oro di Kuss che, dopo aver scortato al successo Roglic (Giro) e Vingegaard (Tour), si sta superando nel suo terzo Grande Giro disputato in questa stagione. Uno stakanovista davvero eccezionale. Ricordiamo che in tutti i trionfi nei GT in questi anni di Roglic e Vingegaard (ben sei, 4 lo sloveno e 2 il danese), lo statunitense è stato splendido gregario. Kuss comanda la Generale con 43″ su Soler e 1′ su Lenny Martinez. Il primo dei big è Evenepoel, 6°. Il belga vanta 7″ su Roglic, 11″ su Vingegaard e Mas, 21″ su Ayuso e 38″ su Joao Almeida. La partita è apertissima.