Una Milano Sanremo, tre podii al Giro d’Italia e al Tour de France e le sfide con i rivali di sempre Miguel Indurain e Gianni Bugno. Ne ha fatti di chilometri e di battaglie Claudio Chiappucci. Il suo ciclismo entusiasmava. Il suo spirito battagliero lo portava sempre a inscenare azioni a lunga gittata. Un ciclismo (forse) diverso da quello moderno. El Diablo intervistato dal giornale El Tiempo risponde così: “Il ciclismo di oggi è noioso! Ai miei tempi c’erano molte più azioni da lontano, si cercava di più lo spettacolo“.

E sulla rivalità con Miguel Indurain: “E’ stato agevolato dalle lunghe crono, che gli organizzatori dei grandi Giri inserivano nel percorso. Stiamo parlando, comunque, di un grandissimo campione“.

Poche gare in Sudamerica, tra queste lo sfortunato mondiale di Duytama: “Mi ritirai! Quel giorno pioveva a dirotto e due cadute non mi permisero di esprimermi al meglio. La seconda caduta in discesa mi fu fatale, anche perchè avvenne nel momento chiave della corsa, proprio quando attaccò Marco Pantani“.

Quintana e Bernal: “Mi piace il modo di correre di Nairo, anche se negli ultimi anni non si è espresso al massimo. Mi auguro possa tornare ad altissimi livelli con la nuova squadra. Bernal ha vinto il Tour de France, ma non lo ha vinto in modo esaltante. Nelle prossime stagioni vedremo qual è il suo vero valore“.

Chiappucci si trova in sudamerica per seguire il Tour de Colombia, invitato da Marco Zamparella, ex ciclista e attuale DS della Amore & Vita Prodir.

Di Redazione

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