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Nell’arrivo-bis di Jebel Hafeet vittoria al fotofinish di Tadej Pogacar che ha bruciato sulle fettuccia d’arrivo Alexey Lutsenko. Terzo gradino del podio per Adam Yates, sempre leader della Generale.

Cronaca – Da Al Ian si torna a Jebel Hafeet per la seconda volta in questa edizione dell’UAE Tour. I componenti la fuga di giornata di questa quinta tappa si sgretolano sulla salita finale, rimane da solo James Knox, che ai -6 mantiene solo sessanta secondi sul gruppo della maglia rossa Adam Yates, dominatore l’altro ieri su questa montagna. Forcing del campione d’Italia Davide Formolo (quest’anno trasferitosi dalla Bora-hansgrohe all’UAE) per spianare la strada a Tadej Pogacar. Si assottiglia sempre più il gruppo dei migliori, solo dieci unità ai -5. Attacco di Pogacar (-4,6) subito ripreso da Yates.

Yates e Pogacar: i più forti del lotto – Pungolato dallo sloveno, Adam Yates rilancia ma è un fuoco di paglia. Rimangono in quattro, con Yates e Pogacar ci sono Lutsenko e Gaudu, gli stessi protagonisti della tappa di martedì. Ai -4,2 secondo affondo di Pogacar, ma Yates non lascia spazio, intanto Knox resiste ancora per poco (13” ai -4) e viene poi ripreso e lasciato al suo destino. Attacco di Yates ai 2,5, l’inglese fa il vuoto e sembra poter ripetere il trionfo di due giorni fa, ma Pogacar, stavolta, riesce a recuperare e a rientrare un chilometro più avanti. I due si controllano e a 800 metri dal termine tornano sotto David Gaudu e Alexey Lutsenko. È volata a quattro con Lutsenko che parte lungo, resiste al ritorno di Yates dall’interno che cerca di passare prima dell’ultima curva, ma non riesce a contenere la rimonta di Pogacar (che già qualche settimana fa aveva beffato Valverde alla Vuelta Valenciana), che recupera. Lutsenko abbozza un tentativo di alzare un braccio in segno di vittoria, mentre Pogacar lo supera di giustezza andando a vincere. Per il talento sloveno è già il quarto successo nel 2020 (dopo 2 tappe e la classifica finale alla Valenciana). Adam Yates consolida la maglia rossa.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.