di Ettore Ferrari

Remco Evenepoel mette un altro tassello sulla strada verso il trionfo di Madrid e pone il suo sigillo nella 18esima tappa della Vuelta, superando nettamente Enric Mas, divenuto il suo rivale più pericoloso dopo il ritiro di Roglic, che aveva strozzato nelle ultime centinaia di metri l’urlo per una vittoria meritata a un generoso Robert Gesink.

Arrivo inedito con tripla scalata all’Alto de Piornal – La giornata di oggi, penultima occasione per gli scalatori e per chi voglia inficiare il primato di Evenepoel, prevede un menu inedito: tre scalate all’Alto de Piornal, da altrettanti versanti. Si inizia con l’Alto de la Desespera (soli 3,7 km all’8,6%), si prosegue con l’Alto de Piornal e un altro versante dello stesso, entrambi oltre 13 km di ascesa, ma con pendenza media di poco superiore al 5%.

Avvio scoppiettante e subito un colpo di scena: la maglia a pois cade e si ritira! – Velocità elevatissima sin dal pronti via da Trujillo. Una caduta in gruppo vede coinvolti, tra gli altri, la maglia verde Mads Pedersen (oramai sicuro vincitore), il campione di Spagna Carlos Rodriguez (4° nella Generale) e Jay Vine. Proprio quest’ultimo non riparte e perde la chance di salire sul podio di Madrid con la maglia a pois (quasi ipotecata) di re degli scalatori. Vine era stato una delle rivelazioni di questa Vuelta con due tappe vinte (prime vittorie da pro’). Covid e cadute hanno davvero ridotto la carovana iniziale. Oltre a Vine, oggi si ritira Pacher, mentre non hanno preso il via il nostro Battistella (secondo in due tappe) e Armirail: in gara rimangono in 134 dei 183 che hanno preso il via dall’Olanda.

42 corridori in fuga! – Le fughe di “grupponi” con uomini lontani dalla top-10 sono ormai una consuetudine, non solo in Spagna, ma anche negli altri GT. Ma oggi è quasi un record con il gruppo che si viene a formare, dopo innumerevoli scatti, formato addirittura da 42 corridori. C’è anche Vincenzo Nibali, che prova a lasciare il segno. Segnaliamo anche Richard Carapaz, che si prende i punti del primo GPM e legittima la leadership nella speciale classifica lasciata vacante da Vine. Si susseguono gli allunghi, in una corsa impossibile da controllare.

L’azione di J.Almeida – Lo si rimprovera di essere sempre sulle ruote, ma oggi il portoghese tenta il tutto per tutto con un’azione da lontano. Rientra nei vari gruppetti che si formano e prova a recuperare posizioni in classifica, con uno sguardo anche al suo giovanissimo compagno, Juan Ayuso, terzo nella Generale.

Gesink se ne va da solo – Inizia l’ultima ascesa. Prima prova Elie Gesbert, ma viene prima ripreso e poi staccato da un inesauribile Robert Gesink. Il corridore orange, classe 1986, ha disputato una Vuelta di assoluto livello in appoggio a Roglic e indossato pure la prima maglia roja a Utrecht. Protagonista del “fugone” è quello che ancora ha più birra e tenta di vincere la tappa per rinverdire il successo ottenuto nel 2016 in cima all’Aubisque, ultimo acuto in una carriera fatta di pochi squilli ma con tanta fatica e sudore per i propri capitani. Dietro, il gruppo Evenepoel si assottiglia sempre più e a perdere terreno c’è anche Carlos Rodriguez, abbondantemente incerottato per i postumi della caduta. Evenepoel saggia le forze a Mas & co. ai -8. La corsa prosegue con un’infinità di scatti. Gesink accarezza l’idea del successo. J.Ameida viene ripreso da Evenepoel e pochi altri. Ayuso perde contatto ma, ancora una volta in questa Vuelta, il baby fenomeno della UAE Emirates dimostra doti di fondo e tenuta incredibili per la sua verdissima età (tra otto giorni, compirà 20 anni!) e riesce a tornare sul gruppo dei primi inseguitori, che è composto da corridori facenti parte la fuga e altri rientranti come Evenepoel, lo stessoAyuso, Lopez, Arensman e O’Connor.

Mas spegne il sogno di Gesink, Evenepoel supera entrambi e vince – Con la forza della disperazione, Gesink cerca di resistere, ma nulla può quando Mas accende il gas con il solo Evenepoel a ruota. Lo spagnolo si produce in una progressione interessante e strozza la vittoria ormai a un passo dell’alfiere della Jumbo, ripreso in prossimità dell’arrivo. Evenepoel, a questo punto, salta Mas e si prende il secondo successo parziale (con abbuono di 10”) di questa Vuelta, il primo in linea dopo il successo nella tappa a cronometro. Mas deve inchinarsi, con Gesink in scia ormai esausto; a 13” un drappello regolato da Jai Hindley su Arensman, Pinot (ancora una fuga non concretizzata, come più volte accaduto quest’anno al Tour), O’Connor, Ayuso, Lopez, Almeida e Uran. Carlos Rodriguez, aiutato da Carapaz, paga 1’19”.

Evenepoel sempre più padrone – Il belga mette una seria ipoteca al successo di domenica, e orami deve temere solo la tappa di sabato (a parte sfortune varie come covid o cadute). Enric Mas è a 2’07”, Ayuso a 5’14”, Miguel Angel Lopez a 5’56”, C. Rodriguez (che ha perso una posizione) a 6’49”. Questa la seconda parte della top-10: 6° Joao Almeida a 7’14”; 7° Thymen Arensman a 8’09”; 8° Ben O’Connor a 9’34”; 9° Rigoberto Uran a 9’56”; 10° Hindley a 12’03”.

Curiosità – Infine, un’annotazione: ben 5 dei primi 7 della Generale occupano le prime cinque posizioni della classifica dei giovani! Mai successo prima d’ora che a tre giornate dalla fine di un GT ci fossero tanti corridori così in erba in top-ten: Evenepoel (22 anni), Ayuso (20), C.Rodriguez (21), J.Almeida (24) e Arensman (23 ancora da compiere). La conferma di un nuovo ciclismo, già in atto da alcuni anni.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.

18 pensiero su “La stoccata di Remco sull’Alto de Piornal!”

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