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di Giuseppe Girolamo

La decima tappa del Giro d’Italia arriva a Foligno, città nella quale venne stampata nel 1472 la prima Divina Commedia. Il successo è andato a Peter Sagan autore di una volata divina, onorando così nel migliore dei modi il sommo poeta.

Cronaca – Frazione breve, solo 139 km. Il gruppo si muove da L’Aquila. La città devastata dal terremoto del 2009 accoglie la carovana rosa con entusiasmo e calore. Il sole riesce a rendere la giornata ancor più calda. Il clima (quasi) estivo accompagnerà i ciclisti per tutta la corsa. La fuga di giornata serve solo a dare spunti per le cronache. I fuggitivi, infatti, capiscono subito di non poter cullaren ambizioni di successo: il gruppo non concede mai troppo spazio.

Selezione in salita – L’unico GPM di giornata è posto a 40 km dal traguardo. La fuga viene annullata appena la strada inizia a salire verso Valico della Somma. Il ritmo è sostenuto e alcuni velocisti lasciano il gruppo principale, tra loro ci sono Tim Merlier e Giacomo Nizzolo, per loro niente volata.

Volata – Il gruppo corre veloce verso il traguardo. Nessuno riesce a evadere. Sarà volata! Il duello finale è tra Sagan e Fernando Gaviria. Testa bassa con lo sguardo rivolto esclusivamente alla linea biana. A vincere la contesa a due è lo slovacco, al suo secondo successo nella corsa rosa, dopo quello di Tortoreto nel 2020. Per Sagan a fine giornata arriva anche la maglia ciclamino di leader della classifica a punti.

Classifica generale immutata con Egan Bernal sempre leader.

Di Redazione

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