La consacrazione di Colbrelli

di Ettore Ferrari

Il 2021 va in archivio come la stagione che ha consacrato il talento eccelso di Tadej Pogacar, confermato quello di Julian Alaphilippe, esaltato i multidisciplinari Wout Van Aert, Mathieu Van der Poel, Filippo Ganna e Tom Pidcock, e la continuià di Primoz Roglic. Ma è stato anche l’anno di un corridore che ha raccolto quanto ha seminato in una vita: Sonny Colbrelli. Sì proprio così, chi si sarebbe aspettato una continuità di rendimento e una serie di vittorie di così elevato spessore come quelle che l’originario di Desenzano del Garda ha messo in cantiere? Un tris già consegnato alla storia: Campione d’Italia, Campione d’Europa, Parigi-Roubaix! Trionfi uno più bello dell’altro, con lo strepitoso acuto nell’Inferno del Nord (all’esordio sul pavé!) ad aprirgli le porte delle classiche monumento.

Incompiuto – Colbrelli fino al 2020 aveva ottenuto discreti successi e tanti piazzamenti che, però, davano il senso dell’incompiutezza di questo atleta, forte in volata, ma non a tal punto da battere i grandi del settore; adatto alle corse di un giorno, ma non sino a competere con i cacciatori delle classiche.

Continuità e salto di qualità – Dopo il ritiro all’esordio all’Het Nieuwsblad, è già subito 6° alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne. Poi, alla Milano-Sanremo si prende una top ten (8°). Al Nord è protagonista di una buona Gand-Wevelgem, culminata dal 4° posto allo sprint, alle spalle di super Van Aert, Nizzolo e Trentin. Mentre nel resto della campagna del Nord non ottiene risultati di rilievo. Prima vittoria stagionale il 29 aprile nella terza tappa del Giro di Romandia, arricchito con la classifica a punti. Niente Giro e preparazione finalizzata per il campionato italiano e il Tour. Fa rotta al Critérium del Delfinato. Sulle strade dell’impegnativa corsa transalpina, Colbrelli è secondo nelle prime due frazioni, vincendo le volate di gruppo alle spalle dei vincitori di giornata. Il terzo giorno vince di forza, prima di un’altra piazza d’onore (alla fine saranno ben tre secondi posti che con la vittoria di tappa gli consentono di vincere la maglia verde della classifica a punti).

Pronto per il tricolore – Una percorso duro che esalta le doti di fondo del bresciano, motivato come non mai e all’attacco nel finale con Fausto Masnada. La volata a due non ha storia e Sonny Colbrelli si laurea campione d’Italia! Prende parte al Tour de France con la maglia tricolore con l’obiettivo di puntare alla maglia verde. Nonostante tanta generosità, la vittoria di tappa in un GT continua ad essere stregata. Protagonista in qualche volata e di fughe da lontano, ottiene un secondo, un terzo e un quinto posto come migliori piazzamenti. Fuori dal progetto olimpico, Colbrelli si concentra su un altro traguardo: gli europei di Trento. Rifinisce la preparazione al Benelux Tour, vincendo una tappa e la classifica finale.

Evenepoel costruisce, Colbrelli finalizza – Nello splendido palcoscenico di Trento, va in scena una altrettanto splendida edizione della rassegna continentale, che esalta la nazionale italiana, ancora una volta irresistibile. Il Belgio, stretto attorno al talento di Evenepoel, corre all’attacco. Sono in nove e c’è pure il dominatore del Tour, Tadej Pogacar. In salita, Remco Evenepoel martella i rivali e con il 21enne belga rimane solo Colbrelli. Remco tenta in tutti i modi di liberarsi della scomoda presenza dell’azzurro, il quale rimane incollato a ruota. A Trento, Colbrelli non lascia scampo al giovanissimo avversario e conquista l’oro!

Dopo avere vinto con la maglia tricolore, Colbrelli vince alla terza uscita con quella continentale al Memorial Marco Pantani. Ai mondiali in Belgio è uno dei grandi favoriti, ma nulla può contro uno straripante Julian Alaphilippe. Al termine è solo 10° (primo degli azzurri), nel drappello con i grandi sconfitti Van der Poel e Van Aert. La stagione volge al termine, ma c’è ancora una corsa nei pensieri del corridore della Bahrain-Victorious. Una corsa che torna in scena dopo due anni e mezzo (causa stop Covid): la Parigi-Roubaix.

Sonny entra nella storia dell’Inferno – La condizione è ancora buona e Colbrelli prova il pavé. È all’esordio nelle rotte infami delle pietre. Si annuncia una gara durissima per via del maltempo. Pioggia e fango rendono irriconoscibili i protagonisti. Dopo una magistrale, quanto sfortunata fuga di Gianni Moscon, sul velodromo giungono in tre: Mathieu Van der Poel, Florian Vermeesch e… Sonny Colbrelli. Un podio sarebbe già un successo, macché Colbrelli è fantastico e, dopo una corsa perfetta, vince la classicissima del Nord! Dopo l’arrivo lacrime di gioia sul volto sporco di fango sanciscono la consacrazione di un campione.