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di Ettore Ferrari

L’idea di far concludere la Grande Boucle sugli Champs Élysées venne al direttore del Tour Félix Lévitan e al giornalista Yves Mourosi, che nell’autunno del 1974 proposero il loro pensiero al presidente della Repubbica Valéry Giscard d’Estaing. Nessuno poteva sapere che, dall’edizione seguente e fino ad oggi, sarebbe diventato un classico.

Prima dei Campi Elisi – Solamente agli albori (1903 e 1904) sono datati gli unici arrivi fuori dal territorio comunale nel sobborgo di Avray. Dal 1905 e per 62 anni fino al 1967 il proscenio è stato preso dal velodromo del Parco dei Principi, cui ha fatto seguito dal 1968 al 1974 il velodromo de la Cipale. Quest’ultimo identifica la strepitosa cinquina di Eddy Merckx, vittorioso per 5 volte. Dal 1975 inizia l’era dei Campi Elisi.

Godefroot primo a vincere nell’anno della prima sconfitta di Merckx – Il percorso prevede l’attraversamento del famoso viale per 8 volte: 1.910 m di leggenda separano l’obelisco della Place de la Concorde alla stella de la Place Charles-de-Gaulle. Quasi impossibile sfuggire ad una volata generale e il primo storico vincitore è un grande velocista e cacciatore di classiche dell’epoca: Walter Godefroot. Proprio il Belgio è la nazione con più vittorie: 9. Significativo il successo del grande Freddy Maertens in maglia verde nel 1981, senza dimenticare un giovanissimo Eric Vanderaerden (1984), Johan Museeuw (1990) e Tom Boonen (2007).

La doppietta in maglia gialla del TassoSolo Bernard Hinault è riuscito a vincere sul celebre approdo della Grande Boucle in maglia gialla. Il fuoriclasse bretone, al termine di una fuga reale con l’eterno rivale Joop Zoetemelk, si impose agevolmente nello sprint a due al termine di un Tour (1979) in cui palesò una superiorità schiacciante (7 tappe!), con Zoetemelk unico a resistere ad oltre 3’ e il portoghese Joaquim Agostinho terzo ad oltre26’! Tre anni dopo, anno della sua prima doublé Giro-Tour, l’inimitabile blaireau si prese lo sfizio di battere tutti in volata per suggellare a modo suo il poker di successi nella corsa francese. Unico.

Italiani cinque volte a segno – Sono 5 gli italiani che sono riusciti a tagliare vittoriosamente il traguardo sui Campi Elisi: il primo è stato “Guidone” Bontempi (1986) al termine di un Tour trionfale in cui vinse complessivamente ben 3 tappe; Fabio Baldato (’96); Nicola Minali (’97); Stefano Zanini (2000); Daniele Bennati (2007). Sorprende, e non poco, l’assenza dei due nostri migliori velocisti degli ultimi 30 anni: Mario Cipollini, che pure detiene (assieme a Gino Bartali) il record di vittorie parziali degli italiani al Tour (12), ma che non è mai giunto a Parigi…; e Alessandro Petacchi, che comunque concluse in maglia Verde il Tour del 2010 a 36 anni suonati.

Il poker di Cannonball – Il record di vittorie appartiene al britannico Mark Cavendish, autore di un sensazionale poker consecutivo dal 2009 al 2012. Ma come non ricordare altri grandi sprinter, vincitori 2 volte a testa: Abdoujaparav (spettacolare la sua caduta nel ’91), McEwen, Kittel e Greipel.

Curiosità: Kelly, Zabel e Sagan solo amarezze sui Campi Elisi – Sean Kelly (4 volte in maglia verde), Eriz Zabel (6) e Peter Sagan (7), ovvero i plurivincitori della classifica a punti al Tour non hanno mai vinto sui Campi Elisi! Incredibile ma vero.

Unica volta a cronometro con Lemond che scrive la storia – Nel 1989 l’unica cronometro: Greg Lemond recupera i 50” di svantaggio in classifica da Laurent Fignon e vince per soli 8” il Tour de France! Leggenda.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.