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di Giuseppe Girolamo

Il Giro d’Italia 2023 si è iniziato con una cronometro individuale. Sulla pedana si succedevano le partenze e al nome di Derek Gee nessun sussulto. Alzi la mano chi conosceva quel canadese in forze alla Israel Premier Tech, alla sua prima partecipazione in un grande Giro. Campione nazionale canadese a cronometro e qualche buon risultato su pista non erano bastati a Derek (classe 1997) per avere notorietà.

Sul podio di Roma – Tappa dopo tappa Derek Gee dimostra tutta la propria intraprendenza inserendosi in numerose fughe. Coraggio e intraprendenza. Una continua ricerca della vittoria. Il successo sfuggirà sempre; arrivano quattro secondi posto. Come se non bastasse il secondo posto arriva anche nella classifica finale a punti e in quella di miglior scalatore. La maledizione del piazzamento. Niente da fare, per Derek Gee la vittoria è stregata. Alla fine del Giro, però, sul podio finale di Roma ci sale ugualmente, per ritirare il premio di più combattivo dell’edizione numero 106. Meritatissimo! Nella Città Eterna il canadese trova applausi e molti tifosi che inneggiamo il suo nome. Forse neanche lui alla partenza da Fossacesia si sarebbe aspettato tutto questo.

Di Giuseppe Girolamo

Sono siciliano, anche se sono nato (per puro caso) a Torino il 28 giugno 1973. Perchè scrivo di ciclismo? Perchè da corridore ero troppo scarso! Addetto stampa e organizzatore di eventi sportivi e culturali. Per info: giuseppegirolamo@gmail.com