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Jesus Herrada centra il successo nell’undicesima tappa della Vuelta, Lerma – La Laguna Negra.Vinuesa (163,2 km), al termine di una fuga assieme ad altri attaccanti di giornata, tra i quali un generoso Geraint Thomas. Ma, ancora una volta, sono i favoriti al successo finale a deludere con una condotta passiva e senza slanci. Peccato, un’altra occasione persa! Sepp Kuss continua il suo viaggio in maglia roja.

Quarto arrivo in salita – La Vuelta supera il giro di boa e propone il quarto arrivo in salita. Dopo Andorra, Pico del Buitre, Collado de la Cruz de Caravaca, ecco il suggestivo arrivo a La Laguna Negra nella Castilla y Leon. Ad onor del vero prima dell’ascesa finale, c’è solo terreno per i coraggiosi, che non si fanno attendere…

Fuga di 26 corridori – L’azione che caratterizza la tappa è composta dal solito numero spropositato di corridori fuori classifica in cerca giustamente di gloria. Sono in 26, altri giorni sono stati trenta o addirittura quaranta, cambia poco. Quello che rappresenta l’unico comune denominatore è che i tanti favoriti (e nomi illustri presenti…) rimangono comodamente in gruppo senza proporre azioni degne di nota, aspettando le ultime salite. Tornando alla cronaca, segnaliamo un brillante Pippo Ganna, dominatore della crono di Valladolid, che si inserisce nella fuga pilotando quello che doveva essere il capitano designato della Ineos per la classifica, vale a dire Geraint Thomas. Il gallese, si sa, dopo aver sfiorato il successo al Giro d’Italia, perso per una manciata di secondi a favore di Roglic, puntava a far bene in terra di Spagna. Ma il signor G (signor corridore e fior di campione poliedrico) non ha mai corso ad alti livelli due GT e la tendenza continua, tanto più che ha superato i 37 anni, avendo finora accumulato solo pessime prestazioni.

Caicedo prova, Thomas riporta sotto gli altri, Herrada coglie l’attimo – Dopo un ottimo lavoro, Ganna si stacca sull’ascesa finale (6,5 km al 6,8%, con gli ultimi 1.700 metri all’8,5%), non prima di aver fatto selezione e aver tolto diversi avversari a Thomas. A 1.500 metri dalla meta scatta Jonathan Caicedo, vincitore in cima all’Etna al Giro 2020. L’ecuadoriano non riesce a fare il vuoto e si appesantisce nei tratti a doppia cifra. Dietro, Thomas generosamente conduce l’inseguimento con i pochi rimasti a giocarsi la tappa. Il gallese, però, non ha nello scatto la sua arma migliore e nelle ultime centinaia di metri, mentre Caicedo viene ripreso e saltato, si vede superato da Jesus Herrada, che si lancia perfettamente. Lo spagnolo della Cofidis (classe 1990) vince precedendo Roman Grégoire, Andreas Kron, Caicedo e un deluso Thomas, che chiude solo quinto a 19″. Poi, tutti gli altri alla spicciolata fino al ventiseiesimo. Il gruppo, dal quale non si segnala nessuna azione degna di nota, chiude a quasi 6′. Classifica immutata.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.