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di Ettore Ferrari

Cronaca – La classicissima dei muri segue il canovaccio previsto con la fuga iniziale, poi a 40 km dal termine i protagonisti più attesi prendono in mano la corsa. Il campione del mondo Julian Alaphilippe, all’esordio in questa corsa, il campione d’Olanda Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert se ne vanno per manifesta superiorità. È il francese a scalpitare, attacca ai -44 e porta un drappello di pochi corridori, poi allunga ancora con Van der Poel. Sui due rientra solo Van Aert (caduto precedentemente).

Colpo di scena: Alaphilippe sbatte contro una moto! – I tre al comando hanno già più di mezzo minuto di vantaggio e viaggiano d’accordo per giocarsi in un gran finale la storica corsa dei muri. Ma c’è un colpo di scena. mancano 35 km al termine, Van Aert in testa, Van der Poel a ruota, Alaphilippe in terza ruota non vede una moto a bordo strada, sulla destra, e finisce letteralmente addosso urtando il gomito e cadendo malamente. Forte dolore alla spalla destra per l’iridato, e sogni di gloria svaniti in una frazione di secondo. I due grandi favoriti volano via e guadagnano terreno sugli inseguitori. La corsa è finita, lotta a due fra i due grandi rivali del ciclocross (3 mondiali a testa!) che infiammano una gara che chiamava soprattutto loro. Ai -26 superano il minuto di vantaggio sul gruppo.

Oude Kwaremont e Paterberg, ultimi muri – Sul Kwaremont sempre grande velocità dei due fuoriclasse, che vanno di comune accordo senza sussulti. Sui 360 metri del Paterberg, tutti in pavé, con MVDP al comando e WVA a ruota. Una lotta più di testa, visto che i due si conoscono sin da ragazzi, e difatti nessuno attacca, troppo alto il livello dei due che l’uno non provoca l’altro. L’olandese rimane in prima posizione con il fiammingo che lo tallona senza lasciargli il minimo scarto. Terminati i muri, la Ronde van Vlaanderen edizione n. 104 si deciderà con uno sprint a due tra i più talentuosi campioni di queste latitudini.

Volata tra titani – Ultimi mille metri, la velocità logicamente cala, i due si studiano, davanti il neerlandese che si gira continuamente a controllare pure che gli inseguitori siano a distanza di sicurezza. Poi, dopo il cartello dei 200 metri scatta come un giaguaro Van der Poel, ma Van Aert risponde da par suo, affianca quasi l’avversario e i due concludono praticamente appaiati sulla linea d’arrivo! Vince Van der Poel! Lo speaker annuncia il successo del figlio di Adrie (vincitore di questa classica nel 1986 davanti a Sean Kelly), che urla di gioia per il prima gemma in una classica monumento, dopo l’acuto al cardiopalmo all’Amstel Gold Race 2019.Van Aert, che ha fatto una stagione incredibile, conquista un altro amaro posto d’onore dopo i due argenti ai mondiali di Imola. Volata di gruppo vinta da Alexander Kristoff. Nessun italiano nella top-ten.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.