Remco Evenepoel domina dall’inizio alla fine la 18esima tappa, Pola de Allande – La Cruz de Linares (178,9 km), nono (!) arrivo in salita di questa 78esima edizione della Vuelta a Espana. Buon secondo per Damiano Caruso, tra i protagonisti della fuga. Kuss guadagna 9″ su Vingegaard.
Giornata decisiva con l’ultimo arrivo in salita – Tappa con 5 colli da scalare, tutti durissimi con pendenze spesso in doppia cifra, gli ultimi due con la doppia scalata al Puerto de la Cruz (salita inedita alla Vuelta) che misura 8,3 km con pendenza media dell’8,6% (durissimi i primi 5 km (media 10%, max 16%), poi fase irregolare con un tratto in discesa e ultimi 1000 metri all’8,5%. Subito la fuga, come da copione, con 14 corridori che si lanciano in avanscopera già al km 14. C’è la maglia a pois di Evenepeol, il ragusano Damiano Caruso ed Egan Bernal, piacevolissima sorpresa dopo il terribile incidente del gennaio 2022 dal quale, pur riprendendosi fisicamente, non si è più ritrovato come corridore di prima fascia. Evenepoel conquista il primo GPM e poi il secondo che gli dà la matematica certezza di salire a Madrid sul podio di re degli scalatori.
Il Puerto de la Cruz esalta Evenepoel – Eccoci alla prima ascesa al Puerto de la Cruz. Il gruppo dei 14 si è già selezionato e davanti sono rimasti in pochi, fino a quando non restano solo Caruso, il giovanissimo Poole e l’immancabile Evenepoel. Prima Caruso e poi Poole si staccano dal campione del mondo a cronometro. Remco rimane da solo a 4 km dalla cima, esattamente a 29 dall’arrivo. Lunga discesa prima dell’ultima ascesa al Puerto de Linares e Caruso riprende Poole, ma Remco è ormai lontano. Anzi, il margine aumenta metro dopo metro anche in discesa e ai -10 il belga ha 2’10 sui due inseguitori e quasi 11′ sul gruppo maglia rossa.
Bahrain e Landa a caccia del podio – Il canovaccio è quello della 17esima frazione: la Bahrain-Victorius (in crescita di condizione in quasi tutti i suoi effettivi) mantiene il controllo delle operazioni in salita, con i Jumbo-Visma dei tre tenori in scia. Wout Poels e Santiago Buitrago (Caruso è davanti) scandiscono il ritmo in favore di Mikel Landa, 5° nella Generale, che sente odor di podio anche perché chi lo precede, Ayuso (4°), e chi lo segue Mas (6°), sono in evidente calo in questa terza e decisiva settimana.
Remco in sicurezza lanciato verso il terzo acuto, si attende la lotta fratricida per la roja – Poels (36 anni, ma ancora tanta birra il neerlandese) tira forte per Mikel Landa, in posizione di sparo, poi Sepp Kuss che mostra sicurezza. Dietro la maglia roja, i due capitani storici dei GT, Vingegaard e Roglic. La maglia bianca di Ayuso sembra in difficoltà nei primi chilometri della salita finale. Evenepoel, intanto, si avvicina al traguardo. Ai -5 Vingegaard passa in testa, seguito da Roglic, Kuss, quindi Ayuso, Landa, Mas e Poels. I Jumbo preparano un attacco? Scatta invece Landa, tallonato da Ayuso! I Jumbo restano assieme. Remco Evenepoel si prende gli applausi per la terza vittoria parziale. Landa non riesce a fare la differenza, mentre Ayuso è al mozzo, evidentemente di più non può fare. Il trio giallonero rientra in scioltezza. Carsuo stacca Max Poole (20 anni, 16 meno del siciliano!) e si prende un secondo posto importante a ben 4’44” dal dominatore di giornata. Quindi Andreas Kron a 5’10” precede un esausto Poole. Al settimo posto, a 7’01”, Egan Bernal chiude il gruppo dei reduci la fuga del giorno, per un timido ma importante recupero personale. Ultimissimi chilometri tra i primi della generale, ma i distacchi sono risicatissimi. Juan Ayuso, 8° all’arrivo a 9’29”, precede Mas, Kuss e Roglic; Landa a 9’32”, Vingegaard a 9’38”.
Kuss consolida e guadagna qualcosina su Vingegaard – Madrid è più vicina per Sepp Kuss, che guadagna addirittura 9″ su Vingegaard. Adesso lo statunitense sempre saldamente in maglia rossa, precede Vingegaard di 17″ e Roglic di 1’08”. Rimane solo la nervosa penultima tappa per eventuali cambi al vertice, oramai davvero remoti. Invariate le altre posizioni: 4° Ayuso (maglia bianca) a 4’00”; 5° Landa a 4’19”; 6° Mas a 4’30”; 7° la rivelazione Cian Uijtdebroeks (20 anni compiuti lo scorso 28 febbraio, al suo primo GT) a 7’37”; 8° Aleksandr Vlasov a 8’35”; 9° Joao Almeida a 10’20”; 10° Santiago Buitrago a 12’20”. Lontanissimo Remco Evenepoel, 13° a 27’53”. Primo degli italiani Damiano Caruso, 18° a 53’24”.