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di Giuseppe Girolamo

Passata la seconda giornata di riposo il Giro d’Italia riparte da Sabbio Chievo per una frazione di 203 km con arrivo (per la sesta volta nella corsa rosa) in cima al Monte Bondone.

Da Gaul a Basso – La storia ciclistica del Bondone inizò nel 1956 con l’arrivo della 21esima frazione. Una scalata da tregenda con Charly Gaul vincitore in mezzo a una bufera di neve. Il lussemburghese grazie a quel successo conquistò la maglia rosa portandola sino all’arrivo finale di Milano, diventando così il primo lussembrughese a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Giro. L’anno successivo, nel 1957 (18esima tappa), il Bondone, invece è fatale a Gaul: accusa una giornata di crisi e perde la maglia rosa a favore di Gastone Nencini, poi vincitore finale del Giro. La tappa veniva conquistata dallo spagnolo Miguel Poblet. Dopo una lunga assenza il Giro torna sul Bondone nel 1978 (17esima tappa) con la vittoria parziale di Wladimiro Panizza. La maglia rosa rimane ben salda sulle spalle di Johan De Muynch, vincitore finale di quella edizione. Nel 1992 (14esima tappa) a vincere in cima al Bondone non è uno scalatore puro: Giorgio Furlan. La maglia rosa resta sulle spalle di Miguel Indurain che la porterà sino all’arrivo finale di Milano. Per “Miguelon” sarà il primo successo al Giro. L’ultima volta del Giro al Monte Bondone è stata nel 2006 e per la prima volata a vincere è la maglia rosa. A conquistare quella 16esima frazione è Ivan Basso. Il varesino consolida il primato in classifica generale e mette in cassaforte la vittoria finale.

Di Giuseppe Girolamo

Sono siciliano, anche se sono nato (per puro caso) a Torino il 28 giugno 1973. Perchè scrivo di ciclismo? Perchè da corridore ero troppo scarso! Addetto stampa e organizzatore di eventi sportivi e culturali. Per info: giuseppegirolamo@gmail.com