di Ettor Ferrari

Con un bell’assolo nel finale della terza e ultima frazione, Nairo Quintana si porta a casa la tappa e la classifica finale della breve gara a tappe transalpina.

Cronaca – Con Filippo Ganna leader prende il via l’ultima tappa del Tour de la Provence. Il bicampione del mondo delle prove contro il tempo non ha molte chance di portare a casa la vittoria finale, visto l’arrivo in salita adatto agli scalatori. La fuga di giornata si è sgretolata cammin facendo, l’ultimo ad arrendersi è Romain Combaud ai -4,7, quando è già iniziata l’ascesa finale che porta a Montagne de Lure.

Quintana attacca, Alaphilippe risponde e poi cede – A 4,3 km dal termine, attacco di Nairo Quintana, cui replica il campione del mondo Julian Alaphilippe (che non indossa la maglia iridata, in quanto leader della classifica a punti). Il colombiano ha il passo dei giorni migliori e, dopo meno di un chilometro, si sbarazza facilmente dell’iridato (-3,4). Sciolto, agile sui pedali, da vero camoscio l’ex Movistar scava un solco tra sè e il primo gruppetto inseguitore. Quintana trionfa con pieno merito giungendo con ben 37″ sul primo drappello, regolato dal giovanissimo danese Mattias Skjelmose Jensen (appena 21enne) sulla coppia Movistar formata da Matteo Jorgenson e Ivan Ramiro Sosa; solo 7° Alaphilippe a 47″. Per Quintana (primo anche nella speciale classifica del gran premio della montagna) è la seconda vittoria in carriera nel Tour de la Provence, dopo l’acuto nel 2020. In classifica finale, il colombiano precede di 27″ Alaphilippe (al posto d’onore anche nel 2021 dietro Sosa) e di 34″ Skjielmose; ai piedi del podio Jorgenson a 36″, poi Pierre Latour a 42″. Ganna rimane in top-ten, chiudendo al 7° posto a 59″ dal vincitore e davanti a Samuele Battistella, 8° a 1’21”.

Ganna squalificato a fine gara per cambio irregolare di bici. A metà tappa aveva preso la bici da salita, più leggera e senza freni a disco: non dall’ammiraglia dietro al gruppo (come da regolamento) ma a bordo strada da un mezzo del team. Niente settimo posto dunque per il ciclista piemontese.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.