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Finale al cardiopalmo nella 18esima tappa con Damiano Cima che resiste al ritorno del gruppo e coglie un successo entusiasmante proprio davanti a un rimontante Pascal Ackermann, che non trattiene un gesto di stizza sulla linea del traguardo.

Cronaca – In attesa delle decisive tappe di domani e, soprattutto di dopodomani, il Giro offre l’ultima chance ai pochissimi velocisti rimasti in gara, i favoriti sono Démare (1 successo di tappa e maglia ciclamino) e Pascal Ackermann (2 tappe). Ma anche oggi la fuga riempie la cronaca, sono tre i coraggiosi all’attacco che si lanciano in un’avventura che ai più sembra impossibile: Nico Denz, Mirco Maestri e Damiano Cima. Il gruppo prima lascia fare, poi inizia a recuperare terreno.

Finale – A 10 km dal termine, i tre fuggitivi hanno oltre 1’ di vantaggio e cominciano a credere nell’impresa. I tre danno tutto, dietro sembrano rientrare, intanto il traguardo si avvicina.

Ultimo km da infarto con Cima che resiste e vince! – Nico Denz scatta e di fatto tira la volata a Maestri e Cima, il gruppo sembra tagliato fuori, ancora poche centinaia di metri, scatta Cima, trovando quelle energie oramai ridotte al lumicino. Da dietro emerge la sagoma di Pascal Ackermann, che si è liberato della presenza ingombrante di Démare e tenta di arpionare il fuggiasco. Ci riesce, ma un attimo dopo il traguardo… Cima è raggiante di felicità, mentre Ackermann sbatte il pugno sul manubrio per il successo sfumato di un soffio. Maestri (10°) e Denz (11°) non raccolgono nulla, ma sono stati ugualmente bravi per i 170 km di fuga.

Ackermann si riprende la ciclamino – La delusione per la vittoria mancata lascia il posto alla soddisfazione di essere tornato leader della classifica a punti. Adesso il tedesco della Bora-Hansgrohe ha 226 punti contro i 213 di Démare (oggi solo 8°) e considerando che le giornate di venerdi, sabato e domenica saranno appannaggio di scalatori e cronoman, rimangono solo una manciata di punti nei traguardi volanti per decidere chi tra i due velocisti salirà sul podio finale con la maglia ciclamino.  


Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.

4 pensiero su “Cima beffa i velocisti!”
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