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di Ettore Ferrari

Ancora fuga vincente al Giro 2021 e trionfo meritato per il recordman dell’ora Victor Campenaerts che nello sprint a due ha superato il più veloce Oscar Riesebeek. Il gruppo si è totalmente disinteressato del successo di tappa, viste anche le condizioni quasi proibitive che hanno caratterizzato la gara.

Cronaca – Dopo lo Zoncolan e in attesa della tappa durissima, con arrivo a Cortina d’Ampezzo, la Grado – Gorizia è la classica tappa di trasferimento (come si diceva un tempo) e cosa c’è di meglio che una fuga a lunga gittata? Questo Giro è caratterizzato dalle fughe che poi arrivano a centrare il traguardo. Sicuramente il fatto di non avere tanti velocisti che possano controllare la corsa (tra l’altro molti si sono ritirati e sono rimasti davvero in pochissimi) contribuisce a lasciare spazio ai più coraggiosi che, beninteso, meritano lo spazio e il palcoscenico. La 15esima frazione, lunga 147 km, con un percorso ondulato flagellato dal maltempo: pioggia, vento, addirittura grandine nel finale! Una maxi caduta nelle fasi iniziali toglie, purtroppo, dalla lotta Emanuel Buchmann. Il tedesco, 6° alla partenza nella Generale, deve lasciare la corsa rosa.

Campenaerts cuore e una grinta! – L’ultimo segmento della corsa è segnato dall’attacco di Victor Campenaerts, due volte campione europeo a cronometro e attuale detentore del record dell’ora (non proprio uno qualunque), che da tempo si lancia in fughe a lunga gittata. Il belga e il tulipano Riesebeek, hanno la meglio sul resto dei fuggitivi, dove ancora una volta battuto è Bauke Mollema. I due di testa se le danno di santa ragione, scattandosi in faccia più volte, con il belga più generoso, che in un paio di tratti in discesa sembra poter lasciare l’avversario, che poi però rientra. Lo sprint è lanciato da lontano da Riesebeek, Campenaerts ha il grande merito di non mollare, di crederci fino all’ultimo e infatti lo salta agevolmente andando a conquistare il primo centro in carriera al Giro d’Italia e, più in generale, in un Grande Giro. Nikias Arndt regola i primi inseguitori a 7″, precedendo Simone Consonni, Quinten Hermans e Dario Cataldo.

Classifica immutata con Bernal sempre in rosa.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.