Il grande giorno di Cesare Benedetti, solido e generoso atleta che a 32 anni conquista il primo successo in carriera dopo anni spesi per i propri capitani e per gli attacchi a lunga gittata. Alle spalle del portacolori della Bora-Hansgrohe nell’ordine Damiano Caruso, Gianluca Brambilla, Eddie Dunbar ed Eros Capecchi.

Cronaca – Finalmente, dopo 12 giorni dall’inizio del Giro, la prima vera salita di questo Giro 2019. Cuneo-Pinerolo, tappa che richiama l’impresa eroica di Fausto Coppi nel Giro di settant’anni fa. Non è la frazione di allora (e neanche quella del 1982 vinta da Beppe Saronni), ma c’è il Montoso (8,8 km al 9,5%, max 14%) a oltre 30 km dal traguardo a chiamare i grandi favoriti della corsa a mettere il muso fuori. La fuga della prima ora manda in orbita un gruppo folto di ben 25 unità, che poi si sfalda proprio sull’aspra salita di Montoso.

L’attacco di Lopez e Landa – Il colombiano e lo spagnolo, che sono quelli usciti più malconci dalle due cronometro di inizio Giro, cercano di recuperare e con il supporto di un compagno di squadra a testa (rispettivamente Sutterlin e Boaro) vanno in avanscoperta sulla salita principale.

Brambilla e Capecchi sul “muro” – I due italiani si avvantaggiano sul muro in pavé che precede l’arrivo (500 metri al 13,2% con punte al 20%!), ma sui due rientra nella breve discesa l’irlandese Eddie Dunbar, poi, dopo lo striscione dell’ultimo chilometro si riportano davanti anche Damiano Caruso e Cesare Benedetti. Volata a cinque (con ben quattro italiani) lanciata da Eros Capecchi, ma rimonta molto bene Benedetti che va a vincere la prima corsa da professionista dopo una vita spesa per gli altri e per le fughe.

Polanc (classe 1992) in maglia rosa

Conti passa la “Rosa” a Polanc, sempre UAE sugli scudi – Da Valerio Conti a Jan Polanc, la maglia rosa rimane in casa UAE. Polanc è un corridore che ha già gioito al Giro avendo vinto due tappe, sull’Abetone nel 2015 e sull’Etna nel 2017.

Lopez e Landa recuperano 29” agli altri favoriti – I  due scalatori, alla fine riescono a rosicchiare solamente 29” al gruppo Nibali e Roglic. Domani primo arrivo in salita.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.

4 pensiero su “Il sogno di un gregario: Benedetti vince a Pinerolo”
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