di Ettore Ferrari
Giornata davvero speciale quella di oggi per Vincenzo Nibali, che festeggia il 38° compleanno, il primo da ex corridore. Il campione siciliano, si sa, ha abbandonato da pochissimo l’attività agonistica per lanciarsi nel ruolo di consulente tecnico e ambasciatore della neonata formazione Q36.5 Pro Cycling Team, inserita nel circuito Professional.
La crescita e il lungo sodalizio con la Liquigas: i primi podi in tutti i GT e la vittoria alla Vuelta – Il suo percorso tra i Pro’ è durato 18 stagioni, dal lontano 2005 quando, giovanissimo (20 anni), passò nella massima categoria alla corte della Fassa Bortolo del grande d.s. Giancarlo Ferretti. L’anno dopo passa alla Liquigas: è la squadra dove si forma, cresce e matura e, infine, diventa campione. Vi rimane per ben sette stagioni, fino al 2012. Prima vittoria a Faenza nella seconda tappa della Settimana Coppi e Bartali 2006, seguita dal bell’acuto nel G.P. di Plouay in estate. Corre il primo Giro d’Italia nel 2007 (19°), seguiranno altre 26 partecipazioni nei GT con 11 podi complessivi che ne faranno il sesto di tutti i tempi per numero di piazzamenti tra i primi tre. La sua crescita è graduale, lenta ma progressiva: nel 2009 prima top-ten con il settimo posto al Tour de France; nel 2010 il primo podio al Giro (3°), dopo una grande corsa (una tappa, 3 giorni in maglia rosa), dietro il proprio capitano Ivan Basso; nello stesso anno il trionfo alla Vuelta, dopo una condotta accorta e regolare. Nibali è l’uomo nuovo italiano delle corse a tappe. Nel 2012 (ultimo anno alla Liquigas) sfiora la Liegi-Bastogne-Liegi e sale per la prima volta sul podio della Grand Boucle (3°).
La consacrazione alla Astana: il Tour e la Tripla Corona – Il 2013 è l’anno della consacrazione definitiva con il successo netto e perentorio al Giro d’Italia (memorabile la vittoria sotto la neve sulle Tre Cime di Lavaredo), perde una Vuelta abbondantemente alla sua portata (clamorosa vittoria di Chris Horner a 42 anni!). Ma è il 2014 a sancire la sua presenza immortale nella storia del ciclismo con un Tour semplicemente strepitoso. Vince subito a Sheffield con un affondo da finisseur, demolisce i grandi avversari, Contador e Froome, in una memorabile cavalcata sul pavé. Poi, complici le cadute dello spagnolo e del britannico, costretti ad una resa anzitempo, la marcia del messinese non conosce intoppi (vittorie parziali sulle Alpi e sui Pirenei). Alla fine, viene incoronato dominatore (16 anni dopo Marco Pantani) sugli Champs Elysées con oltre 7’ di vantaggio sul secondo, senza dimenticare ben 19 giorni in maglia gialla e 4 tappe a suffragarne il dominio assoluto. Dopo Anquetil, Gimondi, Merckx, Hinault e Contador (e prima di Froome), Vincenzo Nibali entra nel cerchi dei grandissimi ad essere riuscito a vincere tutti e tre i Grandi Giri. Ad oggi è l’ultimo italiano ad aver vinto il Tour. Nibali non è solo un campione da GT (senza dimenticare le altre corse a tappe), infatti nel 2015 centra il primo acuto in una Monumento, vincendo il Lombardia.
Il Giro 2016: Forza e intelligenza da vendere – Dopo due terzi della corsa rosa, nessuno (forse nemmeno lui) ci sperava più. E invece nell’ultima settimana la rimonta ai danni della maglia rosa, il sorprendente Steven Kruijswijk (tradito pure da una rocambolesca caduta) e poi di Esteban Chaves, consegnano a Vincenzo il secondo trionfo al Giro d’Italia. È anche l’anno della cocente delusione all’Olimpiade, quando lanciato verso una medaglia, cade rovinosamente in discesa perdendo un’occasione irripetibile.
Il secondo Lombardia e il colpo da maestro a Sanremo – Nel 2017si trasferisce alla Bahrain-Merida ed è ancora grande protagonista al Giro (3°) e alla Vuelta (2° dietro Froome). A ottobre il bel successo al Lombardia fa da preludio a quella che sarà nella primavera successiva un autentico capolavoro: la Milano-Sanremo, con un colpo da maestro sul Poggio e nella successiva discesa che manda in visibilio i suoi tanti tifosi. La classicissima di primavera è l’ultimo grande successo di Nibali, prima di un declino piuttosto marcato negli anni successivi, dove riesce comunque a prendersi l’ultimo podio al Giro (2019), cui fa seguito il biennio opaco alla Trek (2020-21).
Gli ultimi acuti nella sua Sicilia – Il 1° ottobre 2021 a Mascali l’ultima vittoria con annesso successo nella classifica finale del Giro di Sicilia. Ultimi spiccioli nel ’21 con il ritorno all’Astana e il bel quarto posto al Giro dopo la commovente dichiarazione di abbandono dell’attività durante la corsa rosa nella sua Messina.

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971.
In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo “nessun capello fuori posto“.
Sono la “Memoria storica” del ciclismo.