Arnaud Démare, piazzato diverse volte, riesce finalmente a centrare la vittoria nella decima tappa del Giro d’Italia. Volata convulsa con una brutta caduta, che ha coinvolto la maglia ciclamino Ackermann, Consonni, Moschetti e Mareczko. Con una volata imperiosa, Démare ha preceduto il campione d’Italia Elia Viviani (ancora a secco in questa edizione), Rudiger Selig e Caleb Ewan. Valerio Conti conserva la maglia rosa.
Cronaca – Tappa interlocutoria, o come si diceva un tempo tappa di trasferimento, che si disputa da Ravenna a Modena, la città che ha dato i natali al grande e indimenticato tenore Luciano Pavarotti. Nessuna difficoltà altimetrica in quella che è la frazione più piatta dell’edizione n. 102 della corsa rosa. Provano ad evitare la volata Luca Cobili e il giapponese Sho Hatsuyama. La gara scivola via a bassa andatura e, dopo che i due attaccanti vengono ripresi, iniziano le grandi manovre per la volata.
Démare rompe il ghiaccio, Viviani ancora battuto – A poco più di 3 km dall’arrivo tenta l’azione solitaria l’esperto Francisco Ventoso, prima con poca convinzione, poi guadagna un discreto margine. Ma le squadre dei velocisti lo tengono nel mirino e sul lungo rettilineo che porta al traguardo svanisce il sogno del portacolori della CCC. Nonostante la sede stradale sia ampia, si verifica una brutta caduta. Ad innescare il capitombolo è il leader della classifica a punti Pascal Ackermann (già vincitore di 2 tappe), che finisce rovinosamente sull’asfalto, rialzandosi pieno di escoriazioni sul lato destro del corpo e con la maglia ciclamino letteralmente strappata. Mentre restano a terra doloranti Consonni e Moschetti. La volata vede un Arnaud Démare scalpitante che lancia la volata e resiste molto bene al ritorno di Viviani. Per il vincitore della Milano-Sanremo 2016 è il primo successo stagionale e anche il primo in carriera sulle strade del Giro (terza partecipazione dopo i ritiri nel 2012 e 2016); quest’anno finora è stato uno dei più costanti con ben 5 top-ten prima del trionfo di oggi: 5° a Fucecchio, 2° a Orbetello, 9° a Frascati, 3° a Terracina e 6° a Pesaro. Dopo la giornata di oggi adesso è ad appena un punto dalla maglia ciclamino di Ackermann (155 contro 154).

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971.
In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo “nessun capello fuori posto“.
Sono la “Memoria storica” del ciclismo.
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